Intervista esclusiva a Luca Buggio

Autore de La Danza delle Marionette

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  1. Damned Soul.net
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    E' con grande piacere che postiamo l'intervista esclusiva concessaci da Luca Buggio, l' autore de "La danza delle marionette".
    Per leggere i commenti dell'autore sul proprio libro clicca QUI.

    1. Iniziamo da principio. A che età hai capito che volevi diventare uno scrittore? Che cosa te lo ha fatto capire?

    Ho sempre avuto il vizio delle fantasticherie. Ricordo che facevo la quarta o quinta elementare e leggevo un fumetto western, mi affezionai ad un personaggio secondario... che venne ammazzato qualche pagina dopo. Pensai "adesso faccio io un fumetto in cui questo personaggio invece sopravvive". Non ho mai tenuto fede a quel proposito, ma credo che quello fu il primo sintomo. Il mio primo racconto risale ai tempi delle scuole medie, una storia di avventura a quattro mani col mio migliore amico dell'epoca, ispirato ai romanzi di Verne e Salgari di cui eravamo entrambi appassionati. Qualche anno dopo, con mio fratello, andai a vedere al cinema "Ritorno al futuro". Quando vidi la scena finale, quella in cui, nel futuro modificato, il padre è uno scrittore di successo e riceve a casa la cassa dei suoi libri, ricordo di aver pensato: "che bello se un giorno capitasse a me...". Quando mi è capitato davvero mancava poco che scoppiassi in lacrime per l'emozione!

    2. Qual'è il tuo romanzo preferito (a parte il tuoxD)?

    In assoluto non saprei proprio dirlo, perché leggo tantissimo. Qualche titolo alla rinfusa: "IT" e "La casa nel buio", di Stephen King, "Il cacciatore di aquiloni" e "mille splendidi soli" di Hosseini, "Marina" e "l'ombra del vento" di Zafon. Tra i classici "I miserabili" di Hugo, "Il Conte di Montecristo" di Dumas. Di recente, ho trovato molto molto bello "Amabili resti" di Alice Senfield.

    3. A quali autori, italiani e non, ti sei ispirato per il tuo libro?

    Beh, anche se mi sembra quasi una profanazione associare il mio nome al suo, credo che lo stile molto asciutto e cinematografico di Stephen King sia il mio modello di riferimento. Per il background vampirico, decisamente Anne Rice.

    4. Le canzoni, colonne sonore della stesura del libro?

    La musica mi aiuta a immaginare l’atmosfera ed entrare nello stato d’animo giusto. Nella Danza delle Marionette, alcune canzoni fanno da sottofondo alle azioni dei personaggi: testi che ritenevo particolarmente adatti sono stati citati all’inizio dei capitoli. Non ho privilegiato un genere, spaziando dalla classica all’hip-hop, dalla lirica alla techno, all’heavy metal. Ciascuno ha trovato il suo spazio e i suoi momenti, suggerendomi emozioni diverse per contesti diversi.
    Faccio qualche esempio. Ascoltare i Crowded House mi trasmette a livello inconscio, una sensazione di intensa serenità. Non esito a riconoscere che mi basta ascoltare certe loro canzoni per avere buone conseguenze sul mio umore. Era quello di cui avevo bisogno mentre scrivevo di Chris e della Fondazione Shannon, anche se per la scena di Kerri nel dormitorio dei bambini ascoltavo “Sacrifice” di Elton John, nella struggente interpretazione di Sinead ‘o Connor. La “danza” di Angus e Kerri ha avuto per accompagnamento le ballate di Lacuna Coil, Cure e Within Temptation. In particolare, “Restless” è stata l’intensa suggestione musicale dell’ultimo capitolo.

    5. Come è nata l'idea per "La danza delle marionette"?

    Per quasi un decennio sono stato molto impegnato nel mondo del volontariato.
    E' stata un'esperienza da cui ho ricevuto molto a livello emozionale, e da cui ho imparato molto. Nella vita le relazioni tra le persone, di amicizia, odio, amore, spesso nascondono un desiderio di controllo. A volte sappiamo benissimo chi è che guida le nostre vite: a volte combattiamo per sottrarci a quel controllo, altre volte ci sta bene così. Perché è quello che vogliamo, perché è quello che ci fa star bene. Anche l’amore è un vincolo.
    Ecco cosa sta alla base della Danza delle Marionette.
    Un gioco di vampiri anziani che controllano i vampiri giovani come fossero pedine su una scacchiera. E vampiri ancora più anziani che controllano gli anziani. Un gioco di cui solo alla fine del romanzo si scopre chi è il padrone. E poi c'è la vicenda personale tra i due protagonisti, Angus e Kerri. Chi dei due controlla chi? Domanda che, credo, non ha la risposta banale che l'inizio della storia lascerebbe credere.

    6. Perchè la scelta del vampiro?

    Nella mia esperienza di volontario, ho imparato che ci sono molti modi di amare. Di credere di amare. Dal più nobile e puro, fino al più perverso e crudele. Amare non è sempre un sentimento pulito e innocente: nasconde ricatti, inganni, egoismi, tradimenti, abusi. Per questo dico che amare può essere crudele. E pericoloso.
    Chi ama tanto può odiare con altrettanta intensità. Quando veniamo feriti o traditi da chi amiamo, quando qualcuno che amiamo viene ferito o tradito.
    Nel nome dell'amore o del significato che se ne da si possono commettere delle perversioni terribili. A volte anche senza rendersene conto.
    Nel mondo reale si celano mostri e vampiri reali: persone che vivono succhiando molto più del sangue alle loro vittime.
    Ma anche una persona buona e pacifica può trarre linfa vitale dall'amore altrui: è quello che facciamo nella nostra vita di amici, genitori e figli.
    Per amore dei tuoi cari, o per amore dell'amore dei tuoi cari, sei pronto a tutto, anche a fare del male a qualcuno che li minaccia.
    Così è nato Angus: un vampiro che fa del male per fare del bene.

    7. Cosa pensa la tua famiglia e i tuoi amici di questa carriera appena intrapresa?

    Chiamarla carriera è benaugurante, incrocio le dita! Dei miei familiari la più vicina e partecipe è stata mia mamma, che io amo definire "la mia più vecchia amica", che ha letto le vicende di Angus fin dalla prima revisione, e che era sicura che sarei stato pubblicato. Gli amici mi hanno sostenuto sin dall'inizio, leggendo e commentando anche criticamente i miei scritti, ispirandomi i personaggi principali, e suggerendomi perfino l'idea di quella che è poi stata la copertina del romanzo! E' agli amici che devo l'incoraggiamento a proporre il manoscritto agli editori. Prima, non avevo mai pensato che ciò che scrivevo potesse piacere ad altri. Quindi, il mio debito di gratitudine con i miei cari è enorme, anche per questo.

    8. Come è stato, o come lo immagini, il primo incontro con un fan?

    Ho fatto, in quest'anno, una decina di presentazioni, e ciascuna è stata emozionante a modo suo. E' sorprendente parlare ad altri di ciò che per tanto tempo è stato solo nella tua fantasia. La prima presentazione è avvenuta in presenza delle persone che mi hanno accompagnato durante l'esperienza di volontariato, nello stesso luogo dove facevo la mia attività. Come ho detto in quell'occasione, è stata una gioia nella gioia, poter parlare della Fondazione Shannon in una vera Fondazione Shannon, parlare di Kerri, Chris e degli altri personaggi secondari in presenza di coloro che me li hanno ispirati.

    9. Quali sensazioni hai provato vedendo la copia del tuo libro sugli scaffali delle librerie?

    La prima volta ho chiesto al libraio di non ridere mentre fotografavo lo scaffale...

    10. Ci sarà un seguito delle avventure di Angus?

    Molti lettori me l'hanno chiesto. In effetti il finale, per quanto senza dubbio finale, chiude molti nodi ma lascia aperta la possibilità di un seguito. Al momento non ci ho pensato, ma chi lo sa?

    11. Ti propongono una trasposizione cinematografica del tuo libro, a patto di apportarvi alcune (e sostanziali) modifiche. Accetti?

    Dipende dalle modifiche. Per me la Danza delle Marionette non è soltanto un romanzo di vampiri. Anzi, direi che i vampiri sono solo un "travestimento" ad una serie di pensieri ed esperienze. Se viene snaturato il senso di fondo della storia, credo proprio che non accetterei. Però... non si può mai dire!

    12. Quali sono i tuoi progetti futuri? Hai in cantiere altri libri? Qualche anticipazione?

    I miei progetti futuri, nel campo della narrativa, prevedono di promuovere ancora un po' la Danza delle Marionette. Nel frattempo, ho già iniziato a scrivere un altro libro, che dalle idee che mi attraversano la testa, e dalla quantità del materiale già scritto, potrebbe essere una trilogia.
    Sarà ambientata a Torino durante l'assedio francese del 1706 e avrà per protagonisti una giovane saponaia e una spia del Duca di Savoia. Oltre alle vicende della vita quotidiana dell'epoca e degli eventi storici, ci sarà spazio per il soprannaturale. Non potrò parlare di vampiri perché il termine stesso e la cultura dei vampiri come la conosciamo oggi è nata dopo, nella seconda metà del 700. Questo non significa che all'epoca i vampiri non ci fossero. Nelle mie intenzioni, ci sarà un collegamento narrativo con la Danza delle Marionette perché saranno presenti i vampiri della linea di sangue da cui discende Angus.

    13. Qualche consiglio agli scrittori in erba?

    Posso solo dire cosa ho fatto io, nella mia unica esperienza finora andata a buon fine. Innanzitutto, ho fatto leggere il manoscritto a un po' di amici fidati di età, cultura e interessi diversi, incoraggiandoli a darmi critiche oltre che gli scontati (sono amici...) complimenti. Ho contattato almeno una trentina di editori medio piccoli, pazientando in attesa delle risposte (6-8 mesi) e verificando con attenzione tutte le proposte di pubblicazione ricevute. Quelli che mi hanno proposto un contributo alle spese, li ho scartati. Alla fine, tra le proposte rimaste, ho scelto quella che mi lasciava i diritti sull'opera. Metti che un giorno vogliano fare un film... (o anche solo, tenendo i piedi per terra, un fumetto) l'idea che sia io a poter decidere come e con chi mi rassicura.

    14. Concludi l'intervista con un tuo motto:

    Mi piace pensare, e spesso ripeto, che "nulla avviene per caso". Le persone che incontriamo, le cose che ci capitano, sono la conseguenza di quello che siamo. Qualunque sia l'obiettivo a cui vogliamo arrivare, bisogna innanzitutto "lavorare" su noi stessi. Difficile essere sereni con gli altri se non lo siamo con noi. Siamo gli unici ad avere le chiavi della nostra felicità.

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    Un sentito grazie all'intervistato, Luca Buggio alias LuckyLuccs per la disponibilità dimostrata.



    Edited by ^MiSa^ - 5/4/2010, 03:11
     
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  2. airali^^
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    Grazie Luca^^ come sempre gentilissimo!
     
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  3. ^MiSa^
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    Davvero una bella intervista!!
    CITAZIONE
    Within Temptation

    O__O
     
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  4. LuckyLuccs
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    caspita che bello!!!!
    grazie dello spazio che mi avete concesso!
     
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  5. lucielle
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    complimenti :D

    comunque l'autrice di amabili resti si chiama alice sebold, non senfield
     
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  6. LuckyLuccs
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    ehm... ops, pardon!
     
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  7. airali^^
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    xD capita :asd: i nomi sono la mia dannazione u.u
     
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  8. LuckyLuccs
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    anche la mia!!
     
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  9. ^MiSa^
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    W gli smemorati insommaxD Ma ilaria è irraggiungibile!
     
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  10. LuckyLuccs
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    non conosci i miei straordinari poteri in materia di amnesie...
     
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  11. ^MiSa^
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    E tu non conosci le gaffe di ilaria con certa gentexD Comunque diciamo che al massimo siete pari!! :asd:
     
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  12. LuckyLuccs
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    ehehe... ne sono onorato!
     
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11 replies since 1/3/2010, 17:43   326 views
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