-
KaronMigarashi+1
.User deleted
Località Ignota Anno: 20xx ( dopo un po' ho perso il conto... )
"Sono bloccata in questa "locanda", se così si può chiamare, ormai da un mese per colpa di una tempesta di neve, tsk!
E ancora non smette..."
La donna interruppe la scrittura, si alzò dalla sedia con un movimento fluido e scostò una tenda della finestra per guardare fuori. L'unica cosa che vide fu' tormenta di neve che infuriava e il buio totale, eppure erano solo le cinque del pomeriggio, la tempesta si abbatteva sulle vecchie rovine del piccolo villaggio e sugli alberi poco lontani ricoprendoli di un bianco troppo candido per i suoi occhi sensibili.
Con un sospiro di rassegnazione Rosette ritornò a scrivere sul suo diario.
"...Di fuori la stessa scena di un mese fa, e se penso che siamo solo a settembre non so se ridere o piangere.
Se continua così il padrone di questa topaia diventerà più ricco di me con tutti i soldi che chiede!
Chissà a quanto ammonta ora il mio debito per il soggiorno....
Stupidi umani, hanno rovinato il pianeta con le loro stesse mani, se prima si riusciva a capire la differenza geografica tra un continente e l'altro, adesso no, è tutto uguale, tutto rovinato.
Gli antichi monumenti sono ridotti ad un cumulo di macerie, il verde dei prati e dei boschi ora sono solo un mucchietto di sterpaglia secca sopra un suolo di terra bruciata... la vita è diventata sempre più cara e i prezzi sempre più alti. “
Un forte e deciso bussare alla porta della camera interruppe i suoi pensieri e, irritata, si alzò di nuovo dalla sedia ed aprì la porta.
Ritrovandosi davanti il suo “Strozzino-Locandiere” non potè fare a meno di alzare un sopracciglio ad indicare la sua perplessità.
<< Mi sembrava di essere stata chiara quando le ho espressamente detto che non volevo essere disturbata per nessun motivo.>>
<< L-lo so ma, ecco vede...>>
L'uomo abbondantemente obeso, senza aggiungere altro estrasse dalla tasca del suo grembiule da cucina, lercio e macchiato di sangue e sugo, una piccola busta da lettera con scritto soltanto il suo nome sopra.
Se la rigirò nelle mani pensierosa, esaminandola da una parte all'altra con attenzione.
<< Chi te l' ha data? >>
<< Non lo so, ho notato la busta stamane durante le pulizie giornaliere. Era infilata sotto il portone d'ingresso. >>
<< L'hai letta? >>
Il sigillo che la chiudeva era ancora intatto, ma sapeva che c'erano molti altri modi per aprirla senza farlo notare al destinatario.
<< Non mi permetterei mai! >>
<<ci mancherebbe, con tutti i soldi che ti sto dando... Se questo è tutto, allora puoi anche andartene. >>
E, senza dargli modo di risponderle, gli diede le spalle e calciò fortemente la porta per richiudergliela in faccia.
Il diario era ancora lì, sulla vecchia scrivania, aperto e con pagine e pagine ricoperte della sua scrittura piccola ed elegante.
" Mi è arrivata questa lettera, ho qualche dubbio se leggerla o stracciarla direttamente, ma la curiosità è più forte di me. "
Decise di dare un'occhiata più approfondita alla busta: la carta era molto simile ad una pergamena, strano... era raro trovarne una così ben conservata tutt'oggi, doveva ringraziare il locandiere per non aver anche solo pensato di rubarla!
Osservò il sigillo di ceralacca rossa, un'altra rarità!
Caspita, chiunque le avesse scritto era sicuramente più ricco di lei!
Sul sigillo c'era impressa a fuoco una lettera: L ....
Non ricordava di aver mai visto quel tipo di sigillo e non sapeva a chi poteva appartenere nonostante i suoi 200 anni di vita.
L'aprì: dentro la busta c'era una lettera.
" Rosette Blanche,
dopo innumerevoli tentativi per rintracciarla posso finalmente sperare che la mia lettera vi sia pervenuta.
So cosa è lei, devo ammettere che sono rimasto stupito dalla scia di sangue che vi siete lasciata dietro di voi.
Riguardo la vostra reputazione come predatrice di cacciatori, la vostra fama vi precede. Indubbiamente saprà già cosa sto per chiederle.
Sono un membro del clan I Legionari.
Siamo un numero moderato, esseri della stessa specie come lei, e un elemento del suo livello ci farebbe comodo.
Per tanto vi invito ad unirvi alla nostra causa.
Alla lettera ho allegato una mappa di dove può rintracciarci.
Aspetterò presto una vostra visita. Psyko"
Oddio, un gruppo di invasati...tsk!
Se davvero la conosceva allora sapeva anche che lavorava da sola... era un lupo solitario, sopportava a stento la vicinanza degli umani, figuriamoci un suo stesso simile!
Buttò a terra la lettera accartocciata e scese nel salone per rimediare la cena: una zuppa di carne e verdure ben calda e alcune fette di formaggio stantio.
Portò la cena in camera e poggiò tutto sul tavolo, poi dalla sua borsa da viaggio tirò fuori una piccola fialetta con dentro del liquido rosso, molto limpido, e la bevve in un sol sorso, assaporandone il gusto. Finito di bere si ripulì la bocca sulla pelle dura del guanto che le copriva la mano e buttò la cena del locandiere dalla finestra.
" Mi affaccio alla finestra guardando quel disgustoso cibo cadere giù e sperando che qualche animale riesca a mangiarlo al mio posto.
In lontananza la tormenta sta finendo e le ore di buio a disposizione sono ancora molte...
Ripenso alla lettera, la guardo con astio.
Dovrei almeno avvisarli della mia scelta... in fondo ora è un buon momento per partire."
Raccoglie la busta ed estrae la mappa.
" Non è lontano, in fondo potrei anche passare da loro...."
E, mossa da una strana fretta, prese la mantella da viaggio di lana pesante, si sistemò la borsa sulle spalle e lasciò la camera.
Pagò il debito al locandiere, che ci si potesse strozzare con i suoi soldi, e uscì fuori dalla locanda respirando l'aria fresca, forse un po' troppo, della notte.
"Ah, dimenticavo! Sono un vampiro, e questa è la mia storia. ".
