Intervista esclusiva a Claudia Palumbo

Autrice di "Damned".

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  1. MournfulCreatureOfTheDark
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    Abbiamo oggi il piacere di intervistare Claudia Palumbo, una giovane scrittrice che a Gennaio ha pubblicato il suo libro d'esordio, Damned.

    Claudia, per rompere il ghiaccio vorresti presentarti ai nostri utenti ed introdurre il tuo romanzo?

    - Ciao a tutti! Ho vent’anni e frequento il secondo anno di Giurisprudenza. Vivo a Torre del Greco, in provincia di Napoli e mi ritengo più che soddisfatta della mia vita. Damned è il mio primo romanzo, che mi sta regalando una miriade di soddisfazioni. E’ un fantasy liberamente ispirato a Twilight.

    Negli ultimi tempi sono stati pubblicati molti libri che, leggendo le quarte di copertina, non sembrano essere molto diversi tra loro; secondo te perché i lettori dovrebbero scegliere il tuo? Cosa può offrire di diverso, di originale rispetto ad altri?

    - Senz’altro è diverso perché è un libro tutto italiano: protagonista italiana e scrittrice italiana. E poi è particolare perché è scritto da tre punti di vista diversi: quello della protagonista e quello dei due co-protagonisti: i bellissimi gemelli Von Schaden. E’ quindi più facile immedesimarsi nei personaggi per capirne i relativi dubbi , sentimenti e preoccupazioni.

    Entrando nello specifico, partiamo dalle origini del libro: da dov'è nata l'idea da cui poi avresti sviluppato Damned?

    - L’idea è nata dopo aver letto Twilight. Sin da piccola infatti mi sono appassionata a questo genere, prima con Bram Stoker e Stephen King, poi con Anne Rice. La Meyer, però, ha affrontato la mia figura mitologica preferita, quella del vampiro, da un punto di vista nuovo: quello romantico- adolescenziale. Siccome ai tempi della stesura di Damned ero proprio nel pieno dell’adolescenza, ho deciso di scrivere anche io la mia storia di vampiri adolescenziali.

    La prima stesura risale ai tempi del liceo; c'è qualcosa che hai voluto modificare prima di proporre il romanzo alle case editrici?

    - In realtà Damned non è cambiato molto neanche dopo il lavoro di editing. Io e la mia casa editrice volevamo conservare la freschezza (anche linguistica) che caratterizza l’adolescenza. A quanto pare ci siamo riusciti perché, a mio parere, si capisce perfettamente che il libro è stato scritto in tenera età. Il mio modo di scrivere attuale è completamente differente, più maturo…

    Hai dichiarato che Stephanie Meyer è una delle tue muse ispiratrici; in quale particolare aspetto pensi ti abbia ispirato o influenzato di più per quanto riguarda la stesura del tuo libro?

    - Sicuramente, oltre al fatto che i personaggi erano adolescenti, mi ha affascinato molto il fatto che i vampiri di cui si parlava fossero “vampiri buoni”. Era come un manifesto di pace, come per dire: "Ehi, anche i cattivi hanno un cuore!" E’ questa la cosa che mi ha colpito di più.

    Ipotizziamo che un lettore ti critichi perché il tuo libro secondo lui è troppo simile alla saga di Twilight; cosa risponderesti?

    - Che bel complimento!

    Esiste qualche altro scrittore, o qualche libro in particolare, che ti ha ispirato nella stesura di Damned?

    - Sicuramente Stephen King. Per ogni piccola cosa mi ispiro a lui. Per me è il massimo, il suo modo di scrivere attira il lettore in una rete dalla quale è difficile uscire. Ha il dono di ipnotizzare, con i giochi di parole e con la sua bravura, il lettore ,in ogni piccolo istante del suo libro. Ovviamente il mio tentativo di imitarlo non è che un pallido riflesso della sua scrittura. Ma non demordo, la strada è ancora lunga!

    Tra i numerosi libri sui vampiri alcuni cercano, nonostante la presenza di creature soprannaturali, di mantenere un certo contatto con la realtà, ad esempio nella descrizione degli stati d'animo dei personaggi umani; tu hai cercato di mantenere una dimensione realistica oppure hai dato libero sfogo alla fantasia?

    - Di fantastico, dal punto di vista morale, c’è ben poco. I miei vampiri sono persino più umani della protagonista, umana!

    Rimanendo sul tema della realtà, hai deciso di ambientare il libro a Madenburg, in Germania; hai descritto la città che sorge vicino alle rovine del celebre castello oppure hai deciso di crearla ex novo dalla tua immaginazione?

    - Madenburg è completamente frutto della mia immaginazione, anche se, ammetto, per descriverla mi sono ispirata alla graziosa Mademburgo.

    Per quale motivo hai scelto proprio la Germania e non un altro Stato?

    - Perché ho fatto un viaggio che mi ha letteralmente cambiato la vita. Dopo aver visto la Foresta Nera ho deciso che, se mai avessi scritto un libro fantasy, l’avrei ambientato lì. E così ho conservato la mia decisione.

    Come mai hai scelto di non svolgere l'azione a Napoli, città dove Cathy, la protagonista, vive con la madre?

    - Per il motivo della domanda precedente. In compenso, però, mi rifarò molto presto nei confronti della mia amata Napoli…

    Cathy si trova dunque a vivere in una realtà completamente diversa da quella partenopea; come affronta la situazione? Quanto è difficile per lei iniziare una nuova vita?

    - All’inizio è davvero un trauma. Lei se n’è andata dalla provincia di Napoli non a causa del suo amore finito male, come molti hanno frainteso, bensì perché non si trovava più bene nell’ambiente strettamente provinciale in cui viveva. Quando camminava per strada si sentiva a disagio perché la gente la guardava con disapprovazione e sospetto. Cambiando città sperava di trovare qualcosa di nuovo ma, inizialmente, si sente esattamente come quando era a casa. Fino a quando non incontra persone che le cambieranno la vita…

    Per descrivere questa nuova vita hai tratto ispirazione da ciò che tu avresti fatto se ti fossi ritrovata nella stessa situazione di Cathy?

    - Si, in parte. Per come sono fatta, però, sarei andata io a cercare qualcuno, non avrei aspettato che mi trovassero.

    A questo proposito, spesso si dice che ogni scrittore dà qualcosa di sé ai propri personaggi; quindi, quanto ti somiglia Cathy?

    - Mi piace definirla “il mio io letterario”. Lei è solitaria, testarda ma allo stesso tempo esuberante e maliziosa. Io sono un po’ più riflessiva, sicuramente meno impulsiva di lei. In compenso, però, entrambe saremmo pronte a morire per amore, qualora ne valesse la pena.

    Se dovessi scegliere tre aggettivi per descriverla quali sarebbero? Perché?

    - Testarda, capricciosa, sensibile. E’ testarda perché vuole sempre averla vinta lei; capricciosa perché, effettivamente, forse si lamenta un po’ troppo; sensibile perché, quando vuole, sa essere veramente molto dolce.

    La vita di Cathy arriva ad una nuova svolta quando incontra i gemelli Tristan e Konstantin Von Schaden; chi sono questi due personaggi?

    - Sono un’anima dimorante in due corpi, come diceva Aristotele. Sono due gemelli completamente diversi sia caratterialmente che fisicamente ma che provano le stesse emozioni, anche se fanno di tutto per evitarlo. Hanno quel legame profondo che solo due gemelli possono avere.

    I due gemelli sono membri di una band tedesca; ti sei ispirata a qualche musicista per crearli?

    - In effetti si, ma non posso dire chi!

    La letteratura ci ha abituati a vampiri che spesso cercano di stare nell'ombra; come mai i gemelli Von Schaden hanno preferito le luci della ribalta all'oscurità?

    - A causa del loro passato, che non sempre è stato roseo. La particolarità dei miei gemelli è che loro nascono, invecchiano e poi rinascono, sempre sotto forma di gemelli e ricordando le loro vite passate. In questa vita, in particolar modo, i gemelli Konstantin hanno scelto di essere due rockstar.

    Cathy, Tristan e Konstantin sono le tre voci narranti del libro; per quale motivo hai affidato la narrazione a tre personaggi? Quali difficoltà hai incontrato nel farlo?

    - In realtà questa scelta è nata in modo del tutto spontaneo. Difficoltà non ne ho incontrate, anzi. Premetto che a me piacciono molto di più i libri in prima persona perché mi piace identificarmi completamente nel personaggio. Allora ho pensato “quale mood migliore se non questo per far immedesimare il mio lettore?”

    I tre sono però anche al centro di un triangolo amoroso, il che ricorda The Vampire Diaries, dove i fratelli Salvatore sono in lotta per l'amore della bella Elena; hai preso spunto dalla saga della Smith per quest'aspetto?

    - In realtà non sapevo neanche che esistesse!!! Ho letto i primi cinque libri della serie dopo aver visto la prima stagione del telefilm ma, sinceramente, mi hanno deluso molto. Li trovo molto confusionari e decisamente poco chiari. Quando ho scritto Damned non si era neanche conclusa la serie di Twilight, Vampire Diaries non lo conosceva nessuno, e nemmeno io. Ammetto che un po’ la cosa mi ha scocciato, quando ho visto che si trattava di due fratelli… che brutta coincidenza!

    Perché, secondo te, gli amori impossibili sono gli amori più belli?

    - Perché ci fanno sognare, ci fanno immaginare cose che, magari, gli amori possibili non sarebbero in grado di offrire. Tutti, in un modo o nell’altro, a mio parere, tendono a complicarsi la vita. Specialmente in amore. Non si sceglie mai la strada più facile, sempre quella più difficile.

    Accanto ai tre personaggi sopracitati in Damned spicca Engel; come la descriveresti ai nostri utenti?

    - Come la più fragile del quartetto, anche se in realtà sembra la più tosta. Il suo amore per Konstantin la distruggerà. Ecco quello a cui mi riferivo riguardo gli amori impossibili… sono in grado di cambiarti, così come succederà ad Engel.

    Un altro elemento che sembra essere importante per lo svolgimento della storia è il destino; è davvero così?

    - Io credo tantissimo nel destino. Penso che se una cosa è scritta deve succedere per forza. Per questo, nella mia vita, non mi precludo nulla.

    Parliamo ora dei vampiri: com'è nata la tua passione per queste creature?

    - Sicuramente con Dracula di Bram Stoker. La prima volta che l’ho letto avevo tredici anni. Solo più tardi, però, rileggendolo, l’ho apprezzato davvero. Quando poi ho scoperto Anne Rice e Charlaine Harris ho deciso che non esisteva creatura più incredibile, affascinante e magnetica del vampiro!

    Nel libro sono analizzate varie tipologie di vampiro; perché questa scelta?

    - Il mondo è bello perché è vario, anche nel fantasy!

    In cosa si differenziano i purosangue dai mezzosangue?

    - I vampiri purosangue non amano la luce del sole, si cibano esclusivamente di sangue umano (salvo alcune eccezioni, tipo Engel, che prova in tutti i modi ad essere una buona vampira) e possono a loro volta differenziarsi: o sono vampiri nati da genitori purosangue o sono umani trasformati in vampiro grazie ad un morso, immortali per l’eternità. I mezzosangue invece tollerano il sole e il cibo umano, anche se si nutrono di sangue, e sono figli di un umano e un vampiro. Essi nascono, invecchiano e rinascono. Un po’ come le fenici.

    I vampiri vengono frequentemente accostati ad altre creature soprannaturali; queste sono presenti anche nel tuo libro? Perché?

    - Perché anche i cattivi, a loro volta, hanno degli antagonisti. Nel mio caso si tratta di orsi, animali che, sin da piccola, mi hanno sempre spaventato per la grandezza e per le fauci.

    Per creare i tuoi vampiri hai ripreso qualche elemento dalla tradizione oppure hai optato per un vampiro "moderno", che non teme aglio, croci e via dicendo?

    - I miei vampiri sono una via di mezzo, per fortuna.

    Due caratteristiche che contraddistinguono spesso i vampiri "moderni" sono il non bere sangue umano e il poter avere figli; per quanto riguarda il primo punto, perché secondo te un vampiro dovrebbe rinunciare al sangue umano?

    - Non lo dovrebbe fare! (ahahahah). No, vabbè, credo che siano scelte di vita. Così come alcuni umani sono vegetariani, alcuni vampiri provano ad essere buoni e soprattutto, a passare inosservati per vivere una vita serena.

    Come spieghi il fatto che un vampiro possa avere figli?

    - Qui andiamo a finire in temi biologici ed io, in biologia, non sono mai stata una cima. Effettivamente, però, non avendo liquidi sarebbe una cosa quantomeno impossibile. Ma d’altra parte stiamo parlando di fantasy…

    Qual è secondo te l'elemento che caratterizza i tuoi vampiri e li rende diversi da tutti gli altri?

    Il fatto che rinascano ogni volta dopo aver compiuto un ciclo vitale completo. Non ho mai trovato nella letteratura questo tipo di vampiri!

    Tra gli svariati modi che la letteratura, il cinema e la tradizione propongono per uccidere un vampiro quali hai trovato interessanti e quali invece non inseriresti mai in un tuo libro?

    - Il classico e amato paletto di legno conficcato nel cuore ci sta sempre. Così come la decapitazione seguita dal rogo dei resti. L’acqua santa, invece, non mi attira. Mi piace pensare che i vampiri siano nati prima della nascita di Cristo, quindi perché dovrebbero essere allergici a un qualcosa arrivato dopo?

    Restando in tema di assassinii, in Damned hai deciso di far morire alcuni personaggi importanti; come mai questa scelta?

    - La fine di Damned è nata ancor prima della stesura del romanzo. Avevo ideato questo finale già nella mia mente anche se, scrivendo, inevitabilmente, mi sono appassionata a tutti i personaggi. Così mi sono trovata dinnanzi ad una scelta: “Lo concludo come avevo pensato o cambio il finale?” Alla fine l’ho concluso come era nell’idea originale anche perché, altrimenti, il messaggio che avrei mandato non sarebbe stato lo stesso.

    A differenza di molti altri romanzi sui vampiri Damned è un volume unico, a cui non seguirà una serie; se i lettori te lo chiedessero saresti però disposta a scrivere un seguito, magari con al centro altri personaggi?

    - Con altri personaggi sarebbe un libro diverso, quindi forse accetterei.

    E se invece ti proponessero ti trarre un film dal libro? Accetteresti?

    - Me l’hanno proposto. Ho accettato? Lo scoprirete…

    Facciamo un'ipotesi: hai la possibilità di scegliere regista, cast e colonna sonora per il film basato su Damned . Su chi e su quali canzoni cadrebbe la tua scelta?

    - Regista sarebbe molto difficile, visto che in Italia, purtroppo, non è mai stato fatto un film su questo genere. Come regista straniero, se dobbiamo sognare, immagino James Cameron. Cast… decisamente difficile, non lo so! Per la colonna sonora non ho dubbi : Ligabue, i miei amici Flares e tanto rock anni 70!

    A proposito di musica, tra le canzoni che hanno ispirato il romanzo figurano tracce di Ligabue, dei Depeche Mode, dei Placebo, degli U2 e di molti altri artisti; c'è un passaggio in particolare per il quale una canzone ti ha ispirato?

    - Si, la scena tra Tristan e Cathy in spiaggia, al loro primo appuntamento. Praticamente "Piccola Stella Senza Cielo" è la loro colonna sonora.

    Soffermiamoci un attimo sul mondo editoriale: quanto è stato difficile per te trovare un editore disposto a pubblicare?

    - In realtà non molto, per fortuna. Ho avuto diverse proposte da molte case editrici, a pagamento e non. La Sperling, però, ha battuto tutti! Pubblicare un libro con la casa editrice del mio mito Stephen (the) King? Un sogno!

    Come abbiamo detto in precedenza, Damned è stato il tuo romanzo d'esordio, ma già hai in cantiere un altro progetto; puoi darci qualche anticipazione?

    - Un romanzo sullo stesso genere, questa volta, però, interamente ambientato in Italia e con protagonisti esclusivamente italiani. Ci sarà un viaggio dal nord al sud e sarà affrontata tutta la storia della nostra penisola, specialmente quella rinascimentale!

    In futuro vorresti scrivere altri libri sui vampiri?

    - Si! Si! E ancora si!

    Una curiosità: com'è nata in te la passione per la scrittura?

    - C’è sempre stata. Sicuramente si è sviluppata grazie alla passione madre: la lettura. Sono del parere che chi non legge non potrà mai scrivere.

    Come si svolge il tuo processo creativo? Ad esempio, preferisci scrivere di notte o di giorno?

    - Quando capita. L’importante è che ci sia l’ispirazione. Se devo mettermi a computer per scrivere contro la mia volontà non ne esce nulla di buono.

    Hai qualche consiglio da dare a chi, come te, vorrebbe scrivere e pubblicare un libro?

    - Di non mollare mai e di credere sempre fermamente nelle proprie possibilità e nei propri sogni.

    Infine, c'è qualcuno che vorresti ringraziare?

    - Te per questa intervista! E in linea un po’ più generale la mia splendida famiglia e i miei fantastici amici!

    L'intervista è conclusa; ti ringrazio, Claudia, a nome di tutti gli utenti del Damned Soul per la tua disponibilità, e ti auguro buona fortuna per il proseguimento della tua carriera letteraria.

    - Grazieee! Un abbraccio a tutti!

    Creative Commons License
    Questa intervista è pubblicata sotto una Licenza Creative Commons. © Ringraziamo Claudia Palumbo per averci concesso l'intervista. E' vietato riprodurre quest'ultima senza il consenso dell'intervistato e dell'autore. Damned Soul
     
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  2. Maemi
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    Grazie per l'intervista
    che giovane scrittrice :*W*: :*W*: :*W*:
    bravissima continua così!!!!
     
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1 replies since 26/3/2012, 13:49   199 views
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