Intervista esclusiva a Selene Feltrin

Autrice de "Il Bacio Immortale".

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  1. MournfulCreatureOfTheDark
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    selenefeltrin



    Attenzione: La seguente intervista è stata tratta da una conversazione Msn concessaci dall'autrice, ed è stata editata in alcuni punti al fine di rendere la lettura più scorrevole.

    - Selene, vorresti per prima cosa presentarti ai nostri utenti ed introdurre il tuo libro, "Il Bacio Immortale"?
    :D Volentieri! Iniziamo con una brevissima biografia, disponibile anche qua e là in internet di sicuro. Ho iniziato a scrivere il primo libro, cioè quello in questione, quando avevo 17 anni e andavo al liceo, poi l'ho tenuto nel cassetto per anni... ho cominciato a partecipare a concorsi di poesia vincendo qualche premio e solo dopo ho deciso che forse avrei potuto proporlo ad una casa editrice; infatti, il libro è uscito nel 2008 col titolo da me scelto, "Il bacio immortale", e la copertina disegnata da un'amica del liceo. Quando l'ho scritto si può dire che la figura del "Vampiro" non fosse ancora tornata di moda come lo è oggi; chi ha potuto leggerlo ha trovato alcuni spunti interessanti e alcuni punti critici anche! Naturalmente la critica è sempre utile, considerando che era il mio primo "esperimento" letterario e io ero abituata a scrivere copioni teatrali Quello che caratterizza il libro è una presentazione del tipo "personaggio/due punti", come un dialogo teatrale, e questo può piacere o non piacere. Dalla prefazione si intuisce che il libro è incentrato sulla storia più psicologica dell'uomo che è costretto a vivere in eterno, poi logicamente il vampiro come è di moda oggi piace alle ragazze, va a scuola nonostante abbia più di cent'anni e tante altre cose; io l'ho inteso in maniera più classica... influenzata dalle figure di Vlad Dracula e Lestat.

    - Quindi ti hanno influenzata Anne Rice e la figura di Vlad III; hai poi tratto ispirazione da altri scrittori o personaggi storici?
    No, solo dalla notte. Scrivo sempre di notte, c'è un fascino magico e particolare. Non ho preso spunto da nessuna storia o nessun modo di scrivere, ho solo inteso la figura del vampiro per come mi era stato possibile prima che uscissero tutti questi romanzi vampireschi; un ideale di uomo naturalmente bello, dal fascino dannato, spietato eppure umano a suo modo, un uomo che crede di essere libero da ogni convenzione solo perchè vive in eterno, senza rispetto per la vita... in realtà imprigionato dentro una condizione che renderebbe folle chiunque.

    - E' dunque un vampiro diverso, come già avevi accennato, da quelli che hanno provocato il "boom" degli ultimi anni; anche l'ambientazione del romanzo è così particolare?
    L'ambientazione del romanzo è in tempi e spazi molto diversi, non è dato sapere quando il caro Libyen ha avuto la sua origine di vampiro ma il romanzo inizia a Versailles nel 1700 e a metà libro c'è un salto di luogo e di tempo che ha lasciato spiazzati parecchi lettori (anche piacevolmente sorpresi) infatti... è finito ai giorni nostri in Italia, un'Italia invernale piena di neve e tetra per la descrizione dei cimiteri. Diciamo che ho voluto tenere uno sfondo sempre gotico e decadente.

    - Ed è stato difficile ricreare la Francia del '700?
    Non se ne sei appassionato! :D io studio scienze storiche e archeologiche dell'antichità e la storia è il mio mestiere; ciò che poi è divertente è ricreare un modo di parlare: la prima parte del romanzo tiene un registro settecentesco per tutti i personaggi, la seconda... ha un gergo attuale, anche giovane, ma il protagonista mantiene qualcosa di antico che a tratti sembra quasi "fuoriluogo e bizzarro" a chi lo ascolta, ma è il fascino di chi vive in eterno: la possibilità di imparare tutte le lingue che vuole e mescolarle nel tempo.

    - Libyen ha qualcosa di antico anche nel modo di fare, oltre che nel parlare?
    Si adatta molto bene a ogni epoca... ha un'apertura mentale notevole e in lui c'è sempre una componente giovane molto forte, poichè non ha mai avuto modo di invecchiare fisicamente. E' diventato un vampiro all'età di 20 anni. Ha assistito alla strage della sua famiglia quando ne aveva appena 10 e questa tragedia lo ha fatto morire dentro e covare odio ancor prima di rinascere come vampiro.

    - Come si rapporta quindi con gli altri vampiri e con gli esseri umani?
    Non sono presenti altri vampiri nel romanzo, come se la sua sorte fosse unicamente riservata a lui e non si menziona nulla di un possibile creatore; ha origini antiche come un Dracula, che si è trovato a fare un patto col diavolo. Con gli esseri umani si finge umano, ma è narcisista, sadico, incline a ogni perversione e estremamente passionale, attratto dagli eccessi, dall'alcol, dal sesso, dal sangue, dalla violenza perchè solo emozioni forti lo fanno sentire per qualche istante vivo.

    - E' quindi come una sorta di fuga momentanea dalla sua condizione di "non-morto"?
    Esattamente! Inoltre da quelli che sono i sentimenti ne esce sempre più provato; le poche volte che nel libro sembra stabilire un contatto con qualche umano che vada al di là di un qualcosa puramente di piacere fisico finisce per allontanare la persona e spingerla a morte e follia, come nel caso del suo giovane compagno di Versailles, Francis, totalmente divenuto la sua ombra: sembrava che Libyen volesse renderlo uguale a lui, ma Francis non regge i duri colpi che Libyen lo porta a compiere e impazzisce fino al suicidio. Dopo quell'episodio sembra che il suo cuore si blocchi definitivamente, ma avrà una sorpresa nella cara Italia invernale.

    - Libyen sembra vivere un'esistenza molto tormentata; non ha alcuna via di fuga, come l'esposizione alla luce solare?
    Lui non vuole morire, crede di odiare la vita ma in fondo è vissuto così tanto da legarsi ad essa in una maniera morbosa. L'esposizione alla luce forse non lo ucciderà, non abbiamo detto come può morire, come può essere ucciso; forse la luce del sole può redimerlo e renderlo umano, come... un bacio immortale.

    - Che ci riporta al titolo del libro. Come mai hai scelto proprio questo titolo?
    Un dialogo tra il protagonista e il personaggio italiano più importante, un dialogo proprio verso la fine del libro: La ragazza baciò Libyen sulla fronte poggiando delicatamente le sue morbide labbra che gli bruciarono la pelle come un marchio rovente. E disse : “Il nostro è un bacio immortale”. Su questo non posso dire di più... ma quella piccola frase è il riassunto di un intero libro.

    - Un'altra piccola curiosità... Come mai hai scelto un protagonista maschile?
    Una domanda che non mi avevano mai fatto; ho scritto anche un racconto di recente che dovrebbe uscire in un'antologia vampirica a breve dove il personaggio vampiro è una donna; ma quella volta la mia mente voleva ricreare un esempio perfetto di fascino maschile che potesse attrarre anche me e rapirmi per entrare nel libro.

    - E per crearlo ti sei ispirata a qualcuno che conosci, anche soltanto magari per quel che riguarda l'aspetto fisico?
    No. Il suo aspetto è un po' anti- malvagio: il mio Libyen doveva avere la faccia di angelo decaduto. Biondo, occhi verde assenzio, pelle chiara, affascinante e bello, tanto bello da non sembrare un pericoloso predatore.

    - E per quanto riguarda i personaggi femminili invece?
    Tra i personaggi femminili abbiamo nella prima parte del libro dame di corte o prostitute, e tutte nel bene o nel male, con vizi e lussuria si dimostrano sempre più umane di Libyen e incapaci di stare al suo gioco pesante. Nella seconda parte del libro un solo personaggio femminile, la figlia del becchino, che volutamente non ha nome e viene sempre chiamata "Lei".
    Lei è un personaggio totalmente diverso da quelli che il protagonista aveva incontrato, ama talmente tanto la vita che non si lascia abbindolare dalle tenebre del vampiro. Forse dimostrerà di avere abbastanza forza per entrambi.

    - Come mai hai scelto di non darle nome?
    Perchè come ogni cosa nel libro anche lei è quasi un'allegoria: è simbolica, è l'amore, e come lei poteva essere chiunque. L'importante non è quello che lei è e fa, ma quello che riesce ad accendere in Libyen.

    - Certo. Può essere questo uno dei motivi che ti ha spinto a non scrivere una saga?
    Naturalmente. Il libro poi aveva un inizio e una fine ben chiare. E il finale è una sorpresa che può stimolare l'immaginazione del lettore. Riprenderlo per continuare una storia farebbe perdere al libro quel carattere un po' "solenne" e "biblico" che voleva avere; è un concentrato d'emozioni, tutto il cosmo gira intorno a Libyen, per fare una saga credo sia necessario intrecciare le storie di vari personaggi. Di più a questo si presta il mio secondo romanzo infatti... magari un giorno avrà il seguito che avevo immaginato.

    - Allora, dato che l'hai nominato... Ci parleresti de "La Strangolatrice Veneziana"?
    Facciamo qualche breve appunto! Dal momento che l'intervista voleva vertere sulla tematica vampiresca, che è estranea al mio secondo romanzo in quanto romanzo storico-avventuroso con un pizzico di noir ambientato nel 1700 veneziano. Siamo nell'epoca di Casanova, Carnevale, decadenza veneziana, una città fuori dal mondo e dal comune; stavolta un personaggio femminile, che cresce nel libro e con il libro, la giovane Leda Viola Grimaldi, figlia del dottore più rinomato della Serenissima. Ancora una volta la ricerca del piacere e del desiderio più grande, che la giovane Leda ritrova nel vetro, una qualità di vetro irresistibile creata da un fabbro di cui le tracce sono scomparse. Un vetro talmente bello e luminoso che spinge alle azioni più brutali per averlo. Ma nella Venezia del settecento basta una maschera per coprire un'identità. Una ragazza alla ricerca di un tesoro che finisce per diventare una spietata leggenda, "La strangolatrice veneziana": bella, colta, coraggiosa e imprevedibile: il modus operandi della nostra assassina è chiaro, basti leggere il titolo.

    - Hai scelto per entrambi i libri l'ambientazione settecentesca; come mai? Il XVIII secolo ti affascina per qualche motivo particolare, oltre che per la decadenza?
    Mi piace il registro linguistico, i costumi, è un mondo relativamente vicino al nostro, ma così profondamente diverso e molto più libero da tabù di quanto si pensa. Comunque c'è da dire che il 1700 è pur sempre un secolo, Libyen ha vissuto nel suo romanzo gli inizi del secolo, Leda la seconda metà del 1700 in una città di costumi completamente differenti.

    - Come mai hai scelto proprio Venezia per Leda e Versailles per Libyen?
    Diciamo che nel periodo in cui ho scritto il primo libro ero affascinata da Versailles, e quando ho scritto il secondo alla distanza di anni sono stata attratta da immagini e sensazioni differenti. Per la "Strangolatrice Veneziana" tutto è partito da un disegno e una canzone; ho scritto e sto scrivendo cose molto diverse e ambientate lontane dal 1700 :D Ma devo dire che per il gotico è un secolo eccellente.

    - Ci accenni qualcosa su questi altri lavori?
    Certo! Vediamo... Ho scritto un racconto dal titolo "L'inumatrice" che è horror e fa parte della raccolta 365 racconti horror per un anno della DelosBooks, un racconto erotico, "La mia medicina", per un'altra antologia della Damster Edizioni che uscirà a breve e uno per un'antologia sulla Bulgaria a cui hanno partecipato 13 scrittori e il genere era libero, ho scelto un racconto storico che si intitola per l'appunto "Il bulgaro" e narra di Asparuh il condottiero che per primo diede davvero modo di esistere all'impero Bulgaro. Questo per quanto riguarda racconti che usciranno entro l'anno (abbiamo anche un breve racconto in dialetto milanese "Olga allo specchio" racchiuso in "Stori de stremizzi"). Poi ho due romanzi ultimati che aspettano conferme di case editrici; naturalmente non posso dire quali case editrici ma posso accennare il genere: "Lord desire: il braccio, la mente, il cuore dell'eroe" è un fantasy-storico anglosassone ambientato nel 700 AD e l'altro, che può essere di interesse per gli amanti dei vampiri, è un'intervista col real vampire, una tematica molto in voga ultimamente; è un libro intervista a un particolare personaggio. Entrambi spero vedano pubblicazione entro la fine dell'anno, ma non dipende più da me, solo da quanto lavoro hanno le case editrici ;)

    - Torniamo un attimo al racconto che hai citato prima, con protagonista una vampira; puoi dirci qualcosa di più?
    E' un racconto che dovrà far parte di un'antologia tutta al femminile sul tema "vampiri", alcune scrittrici riunite per un solo argomento :D Il mio racconto si chiamerà "Il giorno della creazione" e tratta proprio il giorno e più precisamente il momento in cui l protagonista si metterà nelle mani del suo folle amico vampiro che vuole donarle la vita eterna, ma non tutto è così semplice come si pensa: per diventare vampiri non basta voler morire, bisogna voler vivere.

    - Questi personaggi hanno qualcosa in comune con Libyen oppure hai creato una tipologia di vampiro diversa?
    L'amico vampiro ha un fascino da dandy inglese... elegante e col suo bastone da passeggio decorato d'ametiste, narcisista e sperimentatore; adora giocare con le vite altrui quando non rischia la sua, ma la bella protagonista non è totalmente d'accordo e dimostrerà di essere più che meritevole di vita eterna. La preda che diventa cacciatore e viceversa.

    - C'è un'ambientazione precisa per il racconto?
    Uno squallido motel italiano dei giorni nostri.

    - Dato che hai trattato i vampiri ne "Il Bacio Immortale" e in questo racconto vorrei chiederti com'è nata in te la passione per queste creature.
    Oggi affascinano quasi tutti è chiaro :D Per il racconto mi è stato chiesto di parteciparvi proprio perchè è un argomento molto trattato ultimamente; per "intervista al real vampire" che spero avrà un buon seguito sono stata io stessa a credere che fosse il momento più adatto per proporla, visto che è di largo interesse. Per il primo libro, beh, avevo 17 anni, ero affascinata da tutto ciò che era gotico e oscuro e magico e misterioso... avevo visto per la prima volta Dracula di Bram stoker e avevo trovato che l'amore descritto con vena tragi-drammatica rendeva molto di più che una storia d'amore rosa da teenagers :D è un'idea puramente personale, e perciò mi ci sono buttata.

    - Volevo proprio toccare la parte cinematografica del "fenomeno vampiri" che ha caratterizzato questi ultimi anni; ipotizzando che ti venga chiesta una trasposizione cinematografica di uno dei tuoi scritti oppure un adattamento per il teatro quale dei due sceglieresti e perchè?
    Intanto, e credo di parlare al nome di tutti gli scrittori xD siamo strafelici se questo accade perciò ci va bene un po' tutto! E' bello vedere in un modo o nell'altro le proprie creazioni prendere forma. Il teatro è adattissimo al mio primo libro proprio perchè è quasi già scritto in forma di copione, ma molte immagini sarebbero ben rese al cinema, dove ci si può spingere molto oltre anche per quanto riguarda la parte del sangue, dell'eros e degli effetti speciali. Per "la strangolatrice veneziana" invece molti che hanno avuto tempo e voglia di leggerlo mi hanno detto che si son immaginati una storia adattissima al cinema; in quel caso potrei pensare davvero di proporre gli altri due libri che avevo già in mente come trilogia ;)

    - E se ti dessero anche la possibilità di scegliere attori e colonna sonora chi e quali canzoni proporresti?
    Per il primo libro non ho bene un'idea, ma sicuramente per Libyen qualcosa che spazia dalla musica classica-lirica a qualcosa di più moderno, magari metal. Per la Strangolatrice un amico ha composto la soundtrack del booktrailer col piano, è molto bella, oltre a quella ho trovato perfette alcune canzoni degli Haggard, gruppo che suona un metal molto strano misto a un sacco di strumenti musicali e a voci di lirica. Per gli attori non essendo mia competenza non ci ho proprio pensato, sarei ben curiosa di vedere però il personaggio in grado di interpretare ottimamente Libyen :D
    Per Leda è chiaro l'immagine che ho di lei e che chi mi conosce e ha letto il libro ha di lei: è la mia copia, c'è molto di me in lei, quindi qualcuna che mi somigli nei tratti oltre che nel carattere del personaggio.

    - Parlando un po' più in generale, hai detto che hai scritto "Il Bacio Immortale" al liceo, ma com'è nata in te la passione per la scrittura?
    Non ne ho idea... so solo che scrivere è uno sfogo, come possono essere canali di sfogo molti altri: chi ha creatività la deve sfruttare! Poi quando scrivo vado come in trance e il libro, i personaggi, l'ambientazione mi dicono cosa scrivere.

    - E la passione per il teatro invece?
    Quella è cominciata in terza liceo, quando seguivo il corso pomeridiano a scuola, non ho mai smesso una volta finito il liceo mi son iscritta in diverse scuole anche di dizione e nel frattempo riunivo intorno a me gente appassionata e insieme ricreavamo piccoli spettacoli amatoriali

    - E oltre a questi hai altri interessi?
    La storia, le arti marziali; mi piace la musica metal , ma da spettatrice, non suono nulla.

    - Hai qualche anticipazione per noi?
    La principale era proprio un libro romanzo intervista che spero uscirà entro l'anno "Intervista col real vampire"; ho contatti con una casa editrice che spera di darmi risposta prima possibile. Si tratta di un argomento che non amo molto trattare, a me piace inventare romanzi, questo è più una rilegatura di domande intervista e risposte di un personaggio che dice di essere un Rv. In italia nn è un fenomeno diffuso come in Inghilterra e in America, perciò ho pensato potesse essere utile scrivere qualcosa che potesse rispondere a un po' di comuni domande. E' un libro in cui non esprimo opinioni positive o negative, mi limito a riportare risposte; oggigiorno la moda del vampiro ha confuso parecchio le idee, ed è giusto dare alcune risposte. Non posso dire di più proprio perchè non ho ancora firmato un contratto, ma se tutto va in porto spero ne sentirai parlare :)

    - C'è qualcuno che vuoi ringraziare?
    Eheheh grazie a te. Spero di non averti "asciugata troppo" :D Vorrei ringraziare Alex Panigada per i suoi preziosi consigli. E' un mio caro collega scrittore, autore del saggio "la fata verde" sull'assenzio.

    - Io ringrazio te a nome di tutto il Damned Soul per averci concesso l'intervista e ti auguro buona fortuna per il proseguimento della tua carriera.
    :) è sempre un piacere!

    Creative Commons License
    Questa intervista è pubblicata sotto una Licenza Creative Commons. © Ringraziamo Selene Feltrin per averci concesso l'intervista. E' vietato riprodurre quest'ultima senza il consenso dell'intervistato e dell'autore. Damned Soul


    Edited by airali^^ - 15/7/2011, 17:03
     
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  2. selenenatan
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    Grazie per l'intervista e per la gentilezza! Per qualsiasi domanda io ci sono! Un bacio a tutti gli appassionati del gotico! ;)
     
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  3. .Arya
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    E' stata davvero una intervista piacevolissima da leggere =) L'impostazione mi piace davvero molto, il teatro mi ha sempre affascinata. Volevo fare una domanda:
    @ Cosa pensi dell'editoria italiana, e in particolare di quella a pagamento?
     
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  4. airali^^
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    Davvero complimenti! Questa è, forse, l'intervista in cui lo scrittore si è aperto di più a noi lettori, condividendo senza remore esperienze, aneddoti, passioni, news, e tutto ciò che riguarda il suo mondo scrittevole.
    E' davvero piacevolissimo leggere l'entusiasmo fra le righe dell'intervista, salta davvero all'occhio che Selena ama ciò che fa. Inoltre mi sembra un vulcano di idee, con tutti questi progetti in cantiere xD mi auguro davvero che tutto vada a buon fine. Un'ottima intervista, soprattutto per l'apertura e la passione con cui è stata affrontata! =)
     
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  5. selenenatan
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    Ad Arya: @ Cosa pensi dell'editoria italiana, e in particolare di quella a pagamento?
    Facciamo una distinzione: esistono piccole case editrici che per pubblciare chiedono contributi all'autore, ma si dimostrano molto attive nella distribuzione- promozione e magari partecipano con dei fondi a progetti benefici. In tal caso, tanto di cappello! Altre case editrici purtroppo "marciano un po' " su questi contributi, perchè servono a coprire interamente le spese di stampa e produzione, e quindi essendo totalmente coperti, una volta avuti i soldi dell'autore e stampate le copie non sembrano poi molto interessati a rendere giustizia all'autore pubblicizzandole. Tenetevi alla larga da quelle! Come si fa?... quando le spese richieste sono consistenti c'è da sospettare! (è accettabile solo se chiedono di comprare un numero minimo di copie che poi si possono anche rivendere da sè).
    Spero d'aver risposto bene!
    Per gli altri che hanno scritto e scriveranno: grazie per l'interesse!
     
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  6. Niko88
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    L'intervista è scorrevole e di piacevole lettura... complimenti!!
    Ho avuto il piacere di leggere " il bacio immortale" e " la strangolatrice veneziana ". Entrambi mi sono piaciuti molto.. me li sono letteralmente "mangiati" ^^ ! :D Trovo che il modo di scrivere di Selene sia profondo e particolarmente sensibile... attento ai dettagli, e riesce a catapultarti all interno della storia.. quasi magicamente !
    Selene.. si vede che scrivi con passione..e in armonia.. complimenti ;)
     
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5 replies since 15/7/2011, 13:06   349 views
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