Intervista esclusiva a Kristle Reed

Autrice di "Aphelion".

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  1. MournfulCreatureOfTheDark
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    - Salve Kristle!
    Prima di tutto, vorrei ringraziarti a nome di tutti gli utenti del Damned Soul per la disponibilità e l’opportunità concessaci. Per rompere il ghiaccio, vorresti raccontare ai nostri utenti com'è nata l'idea per il tuo libro, “Aphelion”?


    Volevo da tempo dire la mia sul tema dei vampiri, ma non avevo la storia giusta tra le mani. Ho aspettato senza forzare la mia fantasia, e un bel giorno ecco che l’idea è arrivata, chissà da dove e chissà perché. In realtà, non so mai cosa rispondere a questa domanda. Le storie nascono dal nulla, sono flash mentali, sono intuizioni, sono ispirazioni. Dategli il nome che volete, ma alla fin fine il modo in cui arrivano è qualcosa di assolutamente inspiegabile.

    - “Aphelion” si svolge in una metropoli totalmente diversa da qualsiasi città italiana, ossia New York, in un tempo ormai remoto, nel 1905. Come mai quest’ambientazione? È stato un duro lavoro il riprendere usi e costumi così distanti da quelli italiani e così lontani nel tempo?

    Ritenevo che la New York dei primi del ‘900 contenesse le “scenografie” adatte alla mia storia. Le ricerche si sono protratte per parecchio tempo, ma è stato un vero piacere studiare quell’epoca. Del resto, per me, è sempre un piacere arricchire il mio bagaglio culturale, in ogni settore.

    - È stato difficile ricreare la città com’era più di un secolo fa? Questa ricostruzione è stata realistica, ad esempio grazie alla consultazione di fonti storiche, oppure è, almeno in parte, nata dalla fantasia?

    L’ho ricreata fedelmente proprio grazie alle ricerche di cui parlavo poco fa e non è stato semplice! Qualche lievissimo adattamento è presente, ma si tratta di minimi particolari.

    - La storia di “Aphelion” nasce da uno spettacolo, un Freak Show, lo stesso che dà vita alle vicende di Darren Shan; è un caso oppure ti sei ispirata allo scrittore americano?

    Sarò sincera: prima che tu nominassi questo Darren Shan, non sapevo chi fosse! Quindi, la mia ignoranza al riguardo è la risposta alla tua domanda. E chiedo venia ai numerosi fan di questo scrittore!

    - Passando ai personaggi, il primo che salta all’occhio è senza dubbio Goran, che sembra distaccarsi dall’usuale figura del vampiro a causa delle sue problematiche, che lo fanno apparire fragile; a cosa è dovuta la scelta di presentare un vampiro così inusuale? Cosa ti ha ispirato nella sua creazione?

    Volevo per l’appunto prendere una strada completamente diversa e creare un personaggio che si discostasse dal classico vampiro. Cosa mi ha ispirato? Non saprei, forse ciò che si nasconde in ognuno di noi, quel lato estremamente vulnerabile, infantile, spaventato che tendiamo a coprire con cura per non essere feriti.

    - Altri due vampiri presenti nel libro sono Emil ed Ailis, che, come Goran, sembrano essere distanti dalla tradizionale connotazione data al vampiro: è davvero così? Quanto si attengono alla tradizione, quanto se ne distaccano?

    Questo lo lascio decidere a chi leggerà il libro e inevitabilmente se ne farà una personale opinione. Io di certo non mi sono posta queste domande mentre scrivevo. Ho creato queste persone immaginarie cercando di dare loro uno spessore psicologico, mettendomi nei loro panni come fa un attore con la parte affidatagli. Adesso sono proprietà dei lettori che potranno amarli o detestarli.

    - Ailis, in particolare, dalla trama del libro sembra essere un vampiro dall’animo gentile; in realtà è così?

    Ailis è una donna in fiore e, in quanto tale, ha un animo luminoso, pronto a dare e ricevere amore senza riserve, con l’emotività impulsiva tipica dell’adolescenza. Allo stesso tempo si ritrova a dover vestire i panni di un’immortale senza prima aver afferrato il concetto stesso di mortalità, un concetto che, il più delle volte, si riesce a cogliere appieno solo negli anni della maturità. È quindi una bimba che è stata scagliata in un una dimensione fin troppo “da adulti” che la spaventa e che non riesce a capire. È una ragazza dal cuore generoso che non esita a cacciarsi in un mare di guai pur di aiutare una persona in difficoltà.

    - Questi tre personaggi, come gli altri del libro, sono creati dal nulla oppure sono tratti o ispirati, caratteristica dell’essere vampiro a parte, da qualche persona?

    Tutti e tre contengono tratti del mio carattere, del tuo carattere, di tutte le sfaccettature che compongono la personalità di ciascuno di noi.

    - Spesso gli autori donano ad un personaggio particolare qualche propria caratteristica; vale anche per te? Se sì, a quale personaggio hai dato delle tue caratteristiche e quali sono?

    Forse Ailis è quella che mi rispecchia di più, ma, ovviamente, io non sono lei e lei non è me.

    - A conclusione della trama presente sulla quarta di copertina. “Aphelion” viene descritto come una “favola gotica”; come mai?

    Ho coniato questa definizione perché ho sempre pensato a questo romanzo come a una fiaba, un racconto di creature fantastiche che si muovono in un contesto oscuro e affascinante.

    - “Aphelion” è un libro autoconclusivo oppure hai intenzione di scrivere un seguito o addirittura una serie? Se sì, puoi darci qualche anticipazione?

    Si tratta di un romanzo autoconclusivo. Non amo i sequel.

    - Come mai hai scelto i vampiri come protagonisti? È per una tua passione? Se sì, quand’è nata?

    Come detto nella prima risposta, volevo semplicemente dire la mia su questo tema. Non ne faccio un’ossessione, ma la figura del vampiro è piacevolmente intrigante per me come lo è per tantissime persone. E pensare che quando ero piccola mi terrorizzava a morte il Dracula interpretato da Christopher Lee!

    - Quando è nata la tua passione per la scrittura?

    Verso i 12 anni, più o meno.

    - Hai altri progetti letterari che stai portando avanti, che vorresti iniziare o che hai già concluso? Se sì, ti va di presentarli brevemente ai nostri utenti?

    Sto facendo delle ricerche per due nuovi romanzi, ma ancora non so esattamente su quale concentrare tutti i miei sforzi. Mi limito a raccogliere materiale e a elaborarlo mentalmente.

    - Chi ti ha ispirato di più tra gli scrittori?

    Stephen King, senz’altro. Scrittore completo che mi ha insegnato parecchi trucchi del mestiere.

    - Navigando in internet ho scoperto che i tuoi libri sono autoprodotti, senza l’ausilio di una casa editrice; come mai quest’ardita scelta?

    Volevo tentare questa strada, dopo aver fatto molte altre esperienze. Nella vita, se non si rischia un po’, che gusto c’è? Niente è per sempre, quindi anche questa mia fase di autoproduzione si evolverà in qualcos’altro, prima o poi.


    - Sempre navigando in internet, ho scoperto che i tuoi libri sono molto apprezzati dai lettori; quando per la prima volta hai pubblicato, ti aspettavi un tale riscontro favorevole o è stata una gradita sorpresa?

    All’inizio, come scrittrice, non avevo alcuna fiducia in me stessa, devo ammetterlo. Mi sono buttata per vedere la reazione delle persone, non c’era altro modo per scoprire se avevo talento o meno.

    - Vorresti dare qualche suggerimento ai giovani che, come te, hanno la passione per la scrittura?

    Scrivete avendo in mente la perfezione. Non la raggiungerete mai, ficcatevelo in testa, ma quello è il metro da usare. Quindi feroce autocritica, per prima cosa. Poi spedite in giro il vostro materiale, partecipate a concorsi, collaborate con riviste e siti internet. Tutto sarà utile a formarvi come artisti. Poi è tutto nelle mani del cosiddetto fattore C.

    - Infine, desideri ringraziare qualcuno?

    La mia famiglia (sembra la notte degli Oscar, eh!eh!)

    Un grazie a nome di tutto il Damned Soul! Buona fortuna per la tua carriera letteraria!


    E' possibile fare altre domande all'autore, in questo modo:

    CODICE
    @ <b>Domanda</b>



    Creative Commons License
    Questa intervista è pubblicata sotto una Licenza Creative Commons. © Ringraziamo Kristle Reed per averci concesso l'intervista. E' vietato riprodurre quest'ultima senza il consenso dell'intervistato e dell'autore. Damned Soul

     
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  2. ^MiSa^
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    Questo libro mi ha sempre molto attirata, complimenti a Kristle Reed, davvero una bella intervista^^
     
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  3. airali^^
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    Complimenti^^
    Per quanto riguarda l'autocritica, concordo pienamente. Ma alla fin fine, il fattore più importante resta sempre la fortuna.
     
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  4. Maemi
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    bell'intervista! eh si purtroppo la sola bravura non basta, un po di fortuna aiuta.... cmq è bello sapere che giovani donne italiane riescono a trovare un piccolo spazio in un mondo del lavoro, sopratutto nel campo dell'editoria, chiuso e di difficile accesso ....
     
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  5. leopolis
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    Vorrei tanto ritagliarmi anch'io quel piccolo spazio, un giorno e sebbene non sia una donna.
     
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  6. mandar
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    Di nuovo un'ottima intervista: fa venir voglia di leggere il libro, perchè incuriosisce ma non dice troppo. Molto molto brave!!!
     
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  7. airali^^
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    Tutto merito di lily e Kristle u.u
     
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  8. mandar
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    la cosa che mi dà da pensare è che le vostre interivste sono nettamente più interessanti della media, anche di quelli che sono pagati per farle... mah, sarà che voi i libri li leggete davvero? :P
    Comunque, Mi piace anche l'impianto grafico.
     
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  9. airali^^
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    Grazie ç_ç

    Fra l'altro, ho aggiunto in fondo al forum un banner che riporta alla Bloody Rose Secret Society :sisi: per fare un po' di pubblicità =)
     
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  10. mandar
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    Grazie!!!!! :wub:
     
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  11. Mediana
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    Bella intervista, complimenti! Io di Kristle ho già letto qualcosa in passato, non sapevo di questo libro sui vampiri. Grazie dell'informazione.
     
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  12. Teenar
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    Complimenti per l'intervista!
    Anche io ho letto alcuni libri della Reed e devo ammettere che è molto brava. "Pietra" mi era piaciuto tantissimo.
     
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11 replies since 27/1/2011, 17:28   196 views
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