Scarn: La Nuova Era dei Vampiri

Alexia Bianchini

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    Titolo: Scarn. La Nuova Era dei Vampiri.
    Autore: Alexia Bianchini
    Data di pubblicazione: Novembre 2010
    Copertina:
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    Trecento anni sono passati dalla strage, perpetrata da Van, il più terribile dei Vampiri. Gli Scarn, il gruppo che segue la sua sete di sangue contamina il mondo distruggendo i Carnali. Gli Anziani, vampiri rispettati che gestiscono le comunità, riescono all’ultimo momento a salvare i pochi superstiti, nascondendoli in rifugi, e creando un plasma sintetico per poter sopravvivere. Ma gli Scarn, deplorevoli esseri ingordi e malefici, esaurita la carne fresca, iniziano a divertirsi con gli stessi vampiri, rapendoli, brutalizzandoli, senza che nessuno riesca a fermarli. Il mondo come lo si conosceva un tempo crolla su se stesso, privato dell’istinto di sopravvivenza e conservazione degli uomini. I vampiri non lavorano, non producono e tutto si ferma inesorabilmente, lasciando rovine e sterpaglie ovunque. Solo i Mezzosangue, vampiri dal cuore che batte lievemente e che sopravvivono ad una breve esposizione solare, hanno la voglia di studiare, apprendere, hanno la passione nell’anima. È grazie a loro che la civiltà sopravvive alla rovina, è a loro che gli Anziani si rivolgono per cercare di istruire, incuriosire e vigilare sul sistema. Ambra, la protagonista di questa storia, è un essere speciale, una carnale figlia di vampiri, tenuta all’oscuro della sua vera natura e su ciò che è avvenuto in passato per ordine degli Anziani, ma è grazie alla sua curiosità, che riuscirà a scoprire l’esistenza di un gruppo di carnali sopravvissuti alla strage che hanno intenzione di vendicarsi, eliminando i vampiri del suo paese. Spezzerà le barriere delle diversità, mettendosi in gioco in prima persona, obbligando le tre razze: i Carnali, i Mezzosangue ed i Vampiri, a unirsi per combattere contro il vero nemico, gli Scarn.

    SPOILER (click to view)
    Estratto:

    CIBO CHE CAMMINA

    Viviamo di notte, perché la notte è vita
    Nel buio giochiamo e ce ne deliziamo
    Piangete “carnali”, la vostra Era è già finita!
    La nostra invece è appena partita
    “Si ridesta la belva, mettetevi all’erta!”
    Questo era il grido notturno dell’antica preda
    L’avido mostro ne ha fatto manbassa
    Lasciando sorci e noi, affamati, in massa
    Rendendo sterile un mondo vitale
    Ora dobbiamo solo pagare
    Siamo vittime di una Sorte tremenda
    Sedando le forze faremo ammenda
    Speranza nutriamo nei nuovi nati
    Che con dure leggi saranno amati
    Nascosto a loro sarà il sapere
    Estrema protezione dovranno avere


    Era stata costretta a studiare a casa, con sua madre, sino all’età di quindici anni, aspettando con ansia il rientro da scuola dei suoi tre fratelli più grandi. “Sarebbe troppo pericoloso adesso” era la frase che ripeteva di continuo suo padre quando lo implorava di iscriverla a scuola come tutti gli altri bambini. Sola, tutta la notte con sua madre a imparare a leggere, a scrivere, cucire, cucinare e, cosa più importante, a combattere.
    Poteva sfogarsi solo dopo le quattro di notte, quando i fratelli rientravano da scuola e papà rincasava dal lavoro. Un po’ di moto in giardino, quattro lanci al pallone, il terribile gioco del nascondino e le solite
    sfide di arti marziali o, cosa più desiderata da lei, combattere con le armi inventate dal padre. Lei era la migliore: a dire di suo padre nessuno possedeva le sue abilità nel combattimento. Pur non avendo la velocità, l’udito e la vista dei fratelli era difficile sconfiggerla. La sua grande abilità nella meditazione la rendeva praticamente invisibile agli occhi dei suoi avversari.
    Certo era consapevole fin da bambina che lei era diversa da loro; non mangiava le loro stesse cose e la madre le aveva insegnato a cucinare proprio per poter soddisfare i suoi bisogni anche in loro assenza. Da quando ricordava, succedeva almeno una volta l’anno di rimanere in completa solitudine per ben settantadue ore fra le quattro mura domestiche, senza mai una vera spiegazione. Ormai dopo anni aveva capito che certe domande non avevano per lei una risposta. “Quando sarai più grande” ripetevano, ma la sua curiosità non veniva mai placata. Non aveva mai visto la luce del sole. Potenza nefanda e mortale che infestava i suoi incubi terribili di bambina. Una volta, ma una soltanto, all’età di undici anni, si era svegliata nel cuore del giorno e sentendo un suono provenire da fuori casa, era salita dalla zona in terrata della villa, dove c’erano le camere da letto, al salone. Una strana luce attraversava tutto il salotto, creando una striscia luminosa che tagliava di netto la stanza, partendo da una finestra fino ad arrivare alla porta d’ingresso. Le grosse e spesse tende arancioni non erano state posizionate nella maniera corretta e una nuova scoperta la lasciò senza fiato. Quante volte aveva sentito la madre mettere in guardia i suoi fratelli sul pericolo di morte che portava la luce del sole, quante volte aveva ascoltato racconti terrificanti e paurosi su amici della sua famiglia bruciati e consumati perché sorpresi dall’alba, o di arti completamente scomparsi, consumati dalla luce del sole filtrata da una trave rotta o da una finestra chiusa male. Il sole era il nemico primario di tutti gli esseri umani e orribile presenza nel suo dormiveglia. Ambra, così era stata chiamata per il suo colore di capelli, sentì una gran paura crescere in lei; la morte attraversava la stanza in tutta la sua magnificenza. Pulviscoli luminescenti aleggiavano, danzando in quello strato sottile di luce. Rimase incantata a osservare quello che sapeva essere la cosa più pericolosa al mondo. Quanto era bello e affascinante lo spettacolo che stava rimirando! Quanto poteva ammaliare il sole con la sua luce mortale? Avanzò di un passo, con il cuore che accelerava all’impazzata. “Io sono diversa” pensò. Forse il sole non mi nuoce o forse mi donerà una fine rapida. Vita o morte? Una scelta ardua per la sua giovane età. Una scelta che ci si pone quando nel mondo non si trova posto, non ci si sente amati, voluti, sentiti.



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    Edited by airali^^ - 19/1/2011, 02:01
     
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