Intervista esclusiva a Giuseppe Pasquali

Autore di Lunar Memories

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    Eccoci qui con l'autore di Lunar Memories, Giuseppe Pasquali. A nome di tutto il Damned Soul ti ringrazio per la disponibilità e l'opportunità concessaci. Ti va di fare un saluto e una breve presentazione?

    Ciao a tutta la community e grazie per la bella opportunità concessami. Mi chiamo Giuseppe (anche se nel web e nel mondo degli scrittori fantasy sono conosciuto come il Sindaco o Cappello di Paglia), 30 anni e, fatta eccezione per un lavoro comune e una quasi laurea in filosofia, il modo migliore di presentarmi è quello di definirmi un sognatore che crede fermamente nella creatività in ogni suo aspetto.

    Cosa ti ha spinto ad intraprendere la carriera di scrittore? E quando e' nata la tua passione per la scrittura?

    La scrittura, per quel che mi riguarda, è stato il naturale approdo di una vita dedicata appunto alla creatività. Sin da quando all’età di 8 anni presi in mano il mio primo libro game della serie Lupo Solitario (che nostalgia! Sob…) qualsiasi cosa che stuzzicasse la mia fantasia e l’immaginazione mi ha accompagnato.
    Fumetti di ogni genere, videogiochi, giochi di ruolo, giochi di ruolo dal vivo, animazione giapponese, tridimensionali, fansub, sceneggiature, letteratura fantastica… la lista di cose con cui mi sono “alimentato” in questi anni è veramente lunga.
    La vera passione per la scrittura, con la conseguente idea di approcciarmi al mondo editoriale in modo professionale, è nata alcuni anni fa dopo un periodo non troppo felice della mia vita. Problemi di salute e personali mi avevano spinto vicino ad un baratro emotivo pericoloso; in quella solitudine dolorosa ho trovato negli “amici” che per anni avevo ospitato nella mia mente, fossero essi di carta, video ludici o quant’altro, la forza per uscire da quel periodo travagliato. Ho cominciato a scrivere, a farli parlare attraverso me… e da allora non mi sono più fermato.

    Come è nata l'idea per Lunar Memories? E soprattutto, cosa ti ha ispirato?

    Lunar Memories nasce dalla mia grande passione (ormai svanita, un po’ per l’età un po’ per mancanza di tempo) verso il gioco di ruolo dal vivo di Vampire: The Masquerade.
    A Parma abbiamo giocato per quasi 10 anni, grazie all’associazione Etenamenki, una lunghissima campagna live dove, nonostante l’ambientazione e i temi fossero completamente diversi da quelli trattati nella mia serie, sono “nati” i personaggi che abitano le pagine del romanzo.
    L’ispirazione vera e propria è nata invece da un coacervo di mie passioni a livello architettonico, artistico e storico.
    Infatti, da sempre, adoro gli Anni Ruggenti americani, il modernismo e l’Art Decò, così come tutto ciò che è Retrò, Belle Epoque e visivamente e concettualmente ascrivibile nell’immaginario delle prime 4 decadi del '900.
    Altra grandissima fonte di ispirazione sono i videogiochi, in particolare i JRPG provenienti dal Sol Levante, con Final Fantasy 7 in primis.
    La struttura narrativa e alcune scelte stilistiche sono ispirate al geniale mangaka Tite Kubo e al suo “Bleach” dal quale ho mutuato la volontà di unire il vecchio e il nuovo in una commistione surreale ma credibile.
    A concludere, a livello di letteratura, Lunar Memories, oltre a dovere molto alla narrativa dell’800, ha come punti di riferimento tutta la fantascienza “ribelle” degli anni 50, partendo da Aldous Huxley e “Il Mondo Perduto”, passando per “Fahreneit 451” e tutti gli scritti di Orwell e Gibson.

    Attualmente ti sei preso una piccola pausa. Cosa ti ha spinto a fermarti? C'è una data indicativa per le prossime uscite?

    Dopo Lunar Memories: The Stardust Rebellion ad uscire sarà il secondo volume della serie, Lunar Memories: Demons Love the Dark, la cui stesura è ormai ultimata.
    La pausa con le avventure di Dutch e Co. è dovuta alla mia volontà di far partire una mia seconda serie che si alternerà negli anni a Lunar Memories e a tanti altri progetti/collaborazioni che ho in preventivo.
    Con l’editore stiamo valutando cosa fare uscire nel 2011 e, non lo nego, se le risposte del pubblico e della critica saranno buone, potremmo tornare a Lunar City già il prossimo autunno.

    Quali sono i tuoi progetti futuri per Lunar-Memories? Pensi che riuscirai a rientrare nei sei volumi preventivati?

    La durata di Lunar Memories è ancora tutta da definire proprio per una mia scelta. Non voglio precludermi la possibilità di aprire nuove storyline o approfondire personaggi e situazioni della Metropoli tra le Stelle. Non amo essere prigioniero dell’ultima pagina così come invece, di convesso, adoro prendermi i miei tempi per narrare con estrema tranquillità le vicende.
    L’unica cosa certa è che Lunar Memories, per assurdo, inizia da una sorta di fine in cui vediamo le vicende relative alla Rivoluzione giungere al drammatico epilogo.
    Infatti l’intera storia narrata nei volumi durerà una sola notte lasciando alla fine della saga la possibilità di narrare… l’inizio.
    Per ora, per quanto provvisori, questa è la lista dei prossimi volumi:
    LM: Demons Love the Dark
    LM: Crossing the Rubicon
    LM: The Wrath
    LM: Saturday Night Holocaust
    LM: Turn Back the Pendoluum


    Come vedete ci sarà molto tempo da passare in compagnia di Dutch e Co.

    In un'opera tanto lunga sviluppare coerentemente la trama è senza dubbio difficoltoso. Tu segui l'istinto del momento, lasciandoti guidare dai personaggi, o gli sviluppi sono già prestabiliti?

    La trama di LM, dentro di me, è già scritta; so già quello che accadrà, la storia di fondo è già delineata. La Rivoluzione a Lunar City ha già un suo epilogo.
    Tuttavia i personaggi, vero cuore pulsante della narrazione, per quanto siano stati messi per seguire un pattern ben definito, a volte seguono la mia bizzosità con sviluppi imprevisti che aprono orizzonti narrativi non preventivati.

    Quello che senza dubbio ha attirato la nostra attenzione è la parte da protagonisti affidata ai vampiri. Questi ultimi, in tempi recenti, hanno assunto caratteristiche diverse da autore ad autore. Quali sono quelle distintive, sia fisiche che "caratteriali", dei tuoi vampiri?

    I vampiri di Lunar Memories, pur mutuando molto da quanto già letto/visto in libri/film differiscono pesantemente per alcune scelte da me effettuate.
    In primis i vampiri di LM bevono il sangue perchè da esso traggono il loro vero nutrimento: i ricordi.
    I ricordi, frammenti di anima delle persone, forniscono sostentamento all’anima dell’immortale permettendogli di vivere in eterno.
    Ma c’è un pericoloso rovescio della medaglia: i vampiri devono continuamente lottare per non assimilare i ricordi delle vittime che vanno inesorabilmente a sostituire i propri.
    Un vampiro, in LM, smette di esistere quando si dimentica chi è, subissato da ricordi che non gli appartengono.
    Oltretutto gli immortali di LM hanno un'origine metafisica, poiché provengono da una sorta di dimensione speculare alla nostra chiamata Erde Grau, il Mondo Grigio. Tuttavia su questo punto mi devo fermare perché nei prossimi volumi si avranno maggiori rivelazioni su questo aspetto della trama.

    Ora la classica domanda: perchè la scelta dei vampiri? Ti sei limitato a seguire la scia del momento, o, dietro alla creatura fantastica, vuoi comunicare un messaggio? E, se si, che tipo di messaggio?

    I vampiri in LM non sono il fine bensì il mezzo.
    Ogni volta che scrivo qualcosa mi antepongo l’obiettivo di portare un concetto al lettore, un leit motiv che sento mio nella narrazione.
    In LM il perno su cui ruota tutto è l’importanza dei ricordi nell’esistenza delle persone.
    Chi meglio dei vampiri è simulacro dei ricordi?
    Quando una persona muore semplicemente se ne va; se c’è un posto dove vanno le anime è nei ricordi.
    Le persone che abbiamo amato restano con noi per sempre… almeno finchè le ricordiamo.
    I vampiri, nei secoli, hanno visto amori e amici inghiottiti dal Tempo, città divenire polvere, sorrisi divorati dalla morte. Il vampiro deve ricordare per continuare ad esistere ma ricordare è per lui fonte di eterna amarezza poiché cosciente di dover percorrere una strada in solitudine, lasciandosi continuamente alle spalle ciò che ha amato e vissuto.
    In questo senso LM presenta tematiche fortemente esistenzialiste, distaccandosi pesantemente dall’attuale trend narrativo che ha elevato il vampiro a sex simbol e ad icona di bellezza eterna.

    Altra parte sicuramente curiosa del libro è l'ambientazione. Lunar City, città fittizia "assopita nel vizio e nella decadenza", dice la quarta di copertina. Quanto ha questa metropoli di fantasia, e quanto invece ti sei ispirato a quelle realmente esistenti? Esiste una città in particolare che hai usato come termine di paragone?

    Lunar City, la Metropoli tra le Stelle, è un amalgama delle città di fantasia che ho visitato in questi lunghi anni.
    Nelle sue fatiscenti architetture art-decò c’è la Metropolis di Fritz Lang, la Midgar di Final Fantasy 7, la Babele dell’Antico Testamento, la Rapture di Bioshock, la Chicago degli anni 20, la Casablanca dell’omonimo film, i bassifondi degradati di Ghost in the Shell, il cyberpunk tragico del primo Nathan Never, la Tokyo degli yakuza-movie etc etc.
    Nella Metropoli tra le Stelle coesistono arte e squallore, morte e bellezza, nel tentativo di catapultare il lettore in una città che renda veramente l’idea di un'utopia.

    Il sogno utopistico dei vampiri di ricreare un nuovo Eden è indubbiamente una componente assai originale. Vorresti applicare questa visione anche alla realtà?

    Come potrete constatare leggendo LM non c’è cosa peggiore di un sogno che si trasforma in un incubo.
    Lunar City, come l’Eden biblico, è già dannato dalla corruzione umana e l’utopia voluta si dimostra essere il peggiore dei fallimenti.
    L’Uomo non deve aspirare all’utopia poiché essa appartiene alle divinità. Il termine perfezione non può coesistere con la genìa umana.
    L’Uomo, proprio perché tale, è imperfetto e qualsiasi utopia esso cerchi di creare sarà sempre e solo una caricatura della perfezione tanto agognata.

    Ogni personaggio ha sempre qualcosa del suo autore. Quanto di te hanno i tuoi personaggi? E, in particolare, quanto di te hai trasmesso in Dutch, il protagonista?

    Tutti i personaggi di LM hanno qualcosa di mio, non tanto singolarmente ma in quanto a visione dell’esistenza in generale.
    I vampiri e gli umani di Lunar City sono antieroi disincantati e disillusi, pessimisti cronici ed esempi negativi per la società.
    A mente lucida la maggior parte di loro sono individui immorali che agiscono arbitrariamente. Fanno del male per perseguire il bene.
    Quello che fanno e che tentano di fare non può essere giudicato nel momento ma solo a posteriori e per questo risultano enigmatici, schivi, violenti, testardi, eccentrici.
    In loro ho riversato tutta l’incomprensione che attraversa il rapporto tra me ed il mondo che mi circonda. La difficoltà nell’istaurare legami duraturi, il dolore che i sensi portano con sè, l’inattuabilità dei sogni che ci spingono, la cattiveria del prossimo, l’abbandono quasi estatico nel contemplare la bellezza insita nella morte.
    Pienamente cosciente dei miei mezzi so di essere un personaggio difficile, quasi bizantino nel pormi e, di riflesso, i vampiri che combattono e muoiono a Lunar City sono come me: altruisti che non ammetteranno mai di esserlo, cattivi dal cuore di bambino e spavaldi pronti a morire per quello in cui credono.

    Come sei riuscito ad amalgamare tre caratteristiche tanto differenti, ovvero il suo essere gangster, killer e gentiluomo? Quali difficoltà hai riscontrato?

    Dutch, come gli altri personaggi di LM, è complesso, forse il più enigmatico poiché è attorno a lui che si costruirà la trama principale della storia con risvolti imprevisti.
    Il collante per tenere uniti i tre termini difficilmente associabili è sempre lo stesso: il ricordo.
    Jerry ha avuto un'esistenza travagliata che lo ha costretto a fare cose che vanno contro la sua natura. E’ stato ingannato, ha dovuto soffrire un retaggio non voluto, ha seppellito dentro di sè quanto di buono aveva per inseguire una vendetta.
    Tuttavia le innumerevoli maschere che porta crolleranno tutte in una notte sola quando il suo passato busserà alla porta, costringendolo a ritrovare sè stesso.

    Quanti tentativi hai fatto prima di trovare un editore? Cosa ne pensi del mercato editoriale italiano?

    Prima di trovare un editore, non lo nego, avevo iniziato per mio diletto ad autoprodurmi in low budget. Non sapevo nulla del mondo dell’editoria e mi dilettavo unicamente a scrivere. Poi, con il tempo e conoscendo persone, ho appreso l’importanza di aspetti fondamentali dello scrivere e del pubblicare: l’editing, i formati, le cover e quant’altro.
    Spesso il luogo comune vuole che nel panorama degli scrittori del fantastico ci siano tanti, troppi autori, quindi una difficoltà evidente di emergere e farsi conoscere.
    Questo è solo in parte vero. Bisogna avere la voglia e l’umiltà di mettersi in gioco, di provarci e di non lasciare nulla di intentato.
    Se non si ha la superbia di diventare subito “famosi” ma si rimane incollati alla realtà, i modi di pubblicare ci sono, così come gli editori della piccola editoria pronti a scommettere su giovani autori esordienti.

    Hai altri progetti in corso? Nuove idee ancora non sviluppate? Qualche anticipazione?

    Beh, di progetti ne ho caterve, tra racconti e romanzi incompleti il mio baule degli orrori non si fa mancare nulla.
    Vi faccio una piccola lista dei progetti più imminenti:
    a Dicembre per Edizioni della Sera uscirà un'antologia intitolata “Stirpe Angelica” (a tema angeli) dove tra 15 autori fantasy italiani (con nomi conosciuti) ci sarò anche io con la fiaba “Angel’s Jazz”.
    In primavera 2011 sarà il turno dell’Antologia Steampunk: Vapore Italico alla quale parteciperò in selezione con il racconto dark-western “Ricordatevi Alamo!”.
    Poi, sempre nel 2011, vedrà finalmente la luce (faccio i dovuti scongiuri) la mia seconda serie, un fantasy western scanzonato ed avventuroso tutto al femminile intitolato “Crazy Rainbow Star!!
    Per rendervi l’idea del progetto vi inserisco la sinossi del primo volume (già pronto ed in fase di revisione):

    SPOILER (click to view)
    Gaerth, un continente selvaggio tra praterie, cowboy, cavalli e sfide sotto il sole rovente dell’inarrivabile Ovest.
    Un regno sconfinato, dominato dal Mana e dal vapore della Rivoluzione Industriale Magica, un luogo dove la magia è comprata e venduta ogni giorno.
    In un’epoca dove a dettar legge nella Grande Frontiera sono le corporazioni organizzate di avventurieri, cacciatori di taglie ed esploratori vi è una gilda di cowgirl di cui tutto il continente sentirà presto parlare.
    Il loro nome è “Lucky Flowers” e l’obiettivo del loro lungo viaggio è uno solo: ritrovare la leggendaria Scacchiera del Mana.
    Cielo, Tempesta, Pioggia, Sole, Nuvola, Fulmine e Nebbia.
    Sette elementi, sette anelli e sette destini uniti nel disperato tentativo di riportare l’Arcobaleno Perfetto su Gaerth prima che l’avvelenamento magico distrugga ogni forma di vita.
    L’avventura nelle immensità della Grande Frontiera ha inizio, alla ricerca della…
    “Crazy Rainbow Star!!”

    Attualmente è in valutazione presso una rivista del settore un’altra serie per una possibile pubblicazione a puntate, “Winter Sonata”, un fantasy a vapore molto vicino per ambientazioni alla Russia zarista di fine 800 il cui tema portante è la fuga da un destino già scritto.

    In più, per gli anni a venire (come se non fosse già abbastanza) ho già iniziato svariati progetti singoli (alcuni sono in fase embrionale, altri molto avanzata) che vi vado ad illustrare brevemente:
    A) “Samurai Bikini Zombie” : un libro caustico con forti richiami all’Hagakure ambientato in una Miami invasa dagli zombie.
    B) “Touchdown Nanà” : un fantasy sportivo a tema football americano (anche questo tutto al femminile).
    C) “Arcadia”: una commedia teatrale in prosa sospesa tra barocco e futurismo.
    D) “Il Supplizio di Tantalo”: un romanzo sempre a tema vampiri ma incentrato fortemente sulla mistica e l’alchimia.

    Quale consiglio vuoi dare a coloro che hanno il tuo stesso sogno… quello di scrivere e pubblicare un libro?

    Il mio consiglio è quello di provarci, di non lasciarsi scoraggiare da niente e nessuno. Amare il proprio immaginario, credere in quello che si scrive e mai, dico mai, pensare al successo o quant’altro. Scrivere è un sogno che bisogna sentirsi dentro, che si abbiano 10 o 100.000 lettori non bisogna mai perdere la voglia di raccontare le storie che abbiamo dentro.
    Tre termini che, tra sbagli e fatica, ho imparato in questi due anni: umiltà, professionalità e creatività.

    Infine, per concludere l'intervista, un saluto agli utenti, e una frase in cui credi, una sorta di motto, che ti ispira o che ti ha aiutato in passato:

    Il mio grazie va allo staff del forum che mi ha dato questa bellissima opportunità e a tutti gli amici e le amiche che hanno avuto la forza (ed il coraggio) di starmi a sentire. Chiunque voglia può aggiungermi su Facebook cercando Pasquali “Mugiwara” Giuseppe o venendo a visitare uno dei miei tre forum:


    Il mio motto, lo stesso che metto sempre anche nella mio biografia, è preso da una serie giapponese che mi ha fatto compagnia in uno dei momenti peggiori della mia vita, One Piece.
    “Diventerò il Re dei Pirati! Chi ha detto che l’epoca dei pirati sognatori è finita? I sogni, quelli veri, non muoino mai!”, questo è il mio motto dove la metafora sottesa è quella di esaudire il mio più grande sogno: diventare uno scrittore/sceneggiatore professionista.
    Un saluto e grazie a tutti voi!


    E' possibile fare altre domande all'autore, in questo modo:

    CODICE
    @ <b>Domanda</b>



    Creative Commons License
    Questa intervista è pubblicata sotto una Licenza Creative Commons. © Ringraziamo Giuseppe Pasquali per averci concesso l'intervista. E' vietato riprodurre quest'ultima senza il consenso dell'intervistato e dell'autore. Damned Soul
     
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  2. airali^^
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    Bell'intervista^^
    Faccio i miei complimentia Giuseppe Pasquali, anche per l'ambiziosità del progetto. E poi invidio chi non solo ha tanta fantasia da inventarlo, ma riesce anche ad avere abbastanza forza di volontà da portare avanti il proprio progetto.
     
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1 replies since 25/10/2010, 01:17   205 views
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