Intervista esclusiva a Giusy De Nicolo

Autrice di Porcaccia, Un Vampiro!

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  1. airali^^
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    Innanzitutto grazie mille per questa opportunità. Ti va di iniziare con un saluto ai nostri utenti?

    Grazie a te! E ciao a tutti gli utenti zannuti del Damned Soul!


    - Sappiamo che tu, insieme ad altre scrittrici nate dal web, fai parte della Bloody Rose Secret Society. Parlaci di questo progetto: come è nato? Attraverso quali circostanze sei entrata a farne parte? Come ti è stato utile nell'intraprendere la carriera di scrittrice?

    Come tutte le cose importanti, ho scoperto le Bloodies per puro caso. Cercavo un editore per il mio romanzo, e mi sono imbattuta in questo gruppo di autrici che, grazie al web, condividono la passione per la scrittura. Mi hanno accolta e ho fatto mia la loro “filosofia”: tutte leggono, commentano e sono a loro volta commentate, la qual cosa spesso produce risse che al confronto le mazzate tra i più sboccati scaricatori di porto sembrano chiacchiere di carmelitane scalze, ma è comunque una pratica utile ed efficace per migliorare il testo. E' molto diverso da come ho lavorato finora, nel chiuso della mia stanza.


    - Dicci qualcosa del tuo libro, "Porcaccia, Un Vampiro!". La trama, le tue aspettative, le emozioni che hai provato nel vederlo pubblicato.

    “Porcaccia” nasce dall'incontro, molto fortuito e per niente pacifico, tra Andrea, detto “Cespuglio” per ragioni tricologiche, spiantatissimo studente universitario fuorisede a Bari, e Ludovico, un vampiro tenebroso, affascinante e decisamente bisessuale. Ciò innescherà una serie di eventi che spero avrete voglia di scoprire. Per quanto riguarda le aspettative, desidero divertire i miei lettori con una storia che ho molto amato, e che vedere trasformata in libro ha rappresentato davvero la realizzazione di un sogno.


    - Da quanto abbiamo potuto leggere, il tuo libro si discosta molto da tutti gli altri libri dedicati al genere vampiresco recentemente pubblicati. Come è nata l'idea, nonchè il desiderio, di avvicinarti a questo genere? E, soprattutto, come è nato lo spunto per il libro?

    Amo l'horror e il gotico da sempre, perciò per me è stato naturale cimentarmi con l'archetipo del vampiro, ovviamente rileggendolo alla mia maniera, che sì, è molto diversa dai libri in giro in questo periodo, più vicini al rosa che al nero. Lo spunto di partenza, in particolare, è scaturito leggendo un saggio di antropologia sui Chipaya, un popolo sperduto sugli altopiani andini, che ha il suo vampiro. E da lì ho pensato, perché i Chipaya sì e noi no? E onestamente, infilare un vampiro nell'ambiente universitario barese era un'idea così folle che me ne sono subito innamorata. Trovo molto stimolanti le situazioni assurde e un po' surreali.


    - E' facile, per noi studenti universitari, immedesimarsi in Andrea & Co.: i disagi, lo stress, il cameratismo.
    E' insolito però che una scrittrice dia vita ad un protagonista principale di sesso maschile, affidandogli il compito di narratore. Come mai questa scelta?


    La verità è che di “Porcaccia” è esistita una prima stesura dove l'io narrante era una ragazza, ma l'ho gettata e riscritta perché l'effetto era disastroso, la storia poco interessante e le dinamiche scontate. Andrea mi ha dato molta più soddisfazione.


    - Quante e quali difficoltà hai incontrato nell'affrontare la stesura da un punto di vista maschile? Hai chiesto consigli o spunti? C'è qualche aneddoto divertente che vuoi condividere con noi?

    Non ho incontrato particolari difficoltà perché mi sono sentita subito a mio agio nella testa di Andrea. Chi mi ha dato filo da torcere è stato Ludovico, non tanto per la sua psicologia quanto per il suo modo di esprimersi, il suo registro stilistico. Era importante che il lettore sentisse la sua alterità e il retaggio di una vita iniziata nel Seicento. Qualche aiuto mi è servito, al contrario, per rappresentare in modo credibile la scena violenta che apre il libro. Per quella sono stati organizzati stage di omicidio plurimo nel salotto di casa mia. Alcuni amici ancora me lo rinfacciano!


    - Prediligi ovviamente un registro informale, plasmato sulla realtà. Le pagine sono intrise di puro sarcasmo pseudointellettuale e di quell'ironia young che caratterizza gli anni forse più belli, ma anche più faticosi, della nostra vita. All'apparenza potresti risultare una "lettura leggera". Concordi su quest'ultima affermazione o hai semplicemente usato un metodo più divertente e popolare per trattare tematiche più profonde?

    Guarda, una cosa che detesto è aprire un libro che promette di svelarti il senso della vita per poi trovare solo un polpettone pretenzioso. Ecco, io ho cercato di fare il contrario lasciando che il lettore scoprisse, sotto la crosta dell'avventura e del linguaggio il più possibile fresco e divertente, qualcosa di più serio, una riflessione su certi aspetti dolorosi dell'esistenza che possono riguardare chiunque. O almeno, questo è stato il mio intento.


    - La comparsa di Ludovico è un'assoluta sorpresa per chi legge. Fino a quel momento si viene assorbiti dal caos calmo della vita di Andrea, dimenticandosi che quest'ultima non si esaurisce unicamente fra studio, università e bagordi. L'entrata in scena del vampiro è lontanissima dal tono della storia. Hai voluto che l'effetto di irrealtà ed estraneità che colpisce Andrea fosse provato anche dal lettore?

    Credo sia più credibile così. In fondo, l'incudine che sta per caderti in testa mentre saltelli su un prato fiorito mica ti avverte...


    - Andrea, suo malgrado, resta affascinato da Ludovico. In Giappone definirebbero questa attrazione repulsiva uno Shounen Ai. Ne hai mai sentito parlare? Come pensi che in Italia, e nel mondo, venga affrontata l'Omosessualità?

    Qui confesso che quanto a cultura manga sono ignorante come un cetriolino sott'aceto. Posso dirti che Andrea all'inizio è terrorizzato da Ludovico, poi ne resta affascinato anche perché in sé riconosce una parte che giudica “mostruosa”, da far tacere e sotterrare. Quanto al discorso sull'omosessualità, mi pare assurdo e ingiusto che ancora oggi sia oggetto di discussione: le preferenze sessuali sono uno status, come avere gli occhi verdi o essere alti un metro e settanta. Ma su questo punto l'Italia mi sembra ancora molto arretrata.


    - Quanto dell'interesse provato da Andrea per Ludovico deriva dal fatto che quest'ultimo è un vampiro e quanto da un'inconsapevole componente erotica?

    Secondo me Andrea è sconvolto principalmente dal fatto che Ludovico sappia comprenderlo con uno sguardo, che possa vedere anche le cose che lui nasconde a se stesso.


    - Parlaci della tua versione di Vampiro: quali caratteristiche gli hai attribuito? Quanto è legato ai concetti classici e quanto se ne discosta?

    Ho lasciato al mio vampiro le caratteristiche classiche del figlio della notte: la forza e i sensi più potenti rispetto agli esseri umani, il bisogno di sangue e, soprattutto, la vulnerabilità alle ferite al cuore, al fuoco e alla luce del sole. Perché va bene tutto, ma un vampiro che gironzola a mezzogiorno e non va in cenere non è un vampiro.
    Gli ho tolto l'avversione agli oggetti sacri, quella mi è sembrata davvero una superstizione antiquata.



    - In apparenza Ludovico sembrerebbe appartenere alla tipologia del Vampiro moderno nata dal Polidori e sviluppatasi a partire da Anne Rice fino alla Meyer. Sei d'accordo? A quale scrittore/trice ti sei maggiormente ispirata?

    Credo di aver incamerato molte suggestioni, da Bram Stoker passando per la Rice, Martin, Lindqvist e la Hamilton. Di ognuno ho amato delle cose e detestato altre.


    - Quali sono le letture più importanti che ti hanno spinta ad appassionarti a questo genere?

    Io ho una venerazione per King, ma sono anche una lettrice vorace di noir, tra cui adoro Vargas, Dazieri e quel pazzo geniale di Lansdale.


    - La musica è stata una componente importante per la stesura del tuo libro? Se si, qual è la tua "colonna sonora"?

    Senza musica quasi non riesco a scrivere! Mi aiuta a chiudere fuori il mondo reale e concentrarmi. Nel periodo in cui scrivevo “Porcaccia” ascoltavo molto gli Afterhours e i Marlene Kuntz. In generale, ho sempre un sottofondo rock, punk o metal. Per la felicità dei miei vicini di casa...


    - Ludovico ha un fascino vampiresco particolare. In certi momenti però si discosta dalla sua natura e sembra desiderare cose tipicamente umane. Certo, questo non è un elemento innovativo, però ha un impatto nel pubblico sicuramente vincente. E' stata una scelta strategica o ti sei lasciata guidare dal personaggio?

    Guarda, io sono partita da questo presupposto: cosa succederebbe se il vampirismo fosse una specie di malattia, che cambia il tuo corpo ma non la psiche? Come potrebbe adattarsi la mente di un uomo a questa condizione? E al lungo trascorrere del tempo? Da qui è nato Ludovico.


    - Hai scelto di far sviluppare l'azione attraverso molteplici realtà: quella universitaria, quella della "sopravvivenza" (che sia il riprendersi dal trauma di una perdita a vivere al di sopra della legge), sino a quella "ultraterrena". Hai trovato difficile intersecare questi mondi differenti? O pensi che, alla fine, viviamo tutti in un grande pentolone?

    Credo che finire catapultati giù dalla solita sonnacchiosa routine in una specie di incubo condito di mafiosi albanesi e non-morti nevrotici sia più facile di quanto vorremmo, e alla fine le molle che spingono ad agire sono sempre le stesse: amore, odio, istinto di conservazione e brama di potere. Perciò no, mettere a contatto queste realtà mi è sembrato naturale.


    - Si scorgono, nel libro, vari accenni politici. C'è qualcosa che a livello politico volevi comunicare presentando tutti questi modi di vivere e non-vivere?

    L'attivismo politico è una componente essenziale dell'Ateneo barese, come immagino anche delle altre università, perciò non potevo tacerlo nel delineare un ambiente credibile. Poi, certo, ho le mie idee, che in un modo o nell'altro spuntano fuori dalle cose che scrivo.


    - Come è stata la tua esperienza con l'editoria italiana? Ci sono consigli che vorresti dare agli aspiranti scrittori?

    Uno solo: se ci credete e siete abbastanza masochisti da provarci, perseverate e non lasciatevi abbattere, perché prima di trovare un editore serio incontrerete un mare di squali.


    - Parlaci del tuo futuro "scrittevole". Hai già dei progetti nel cassetto?

    Prima di tutto terminerò il romanzo vampirico a puntate, molto cartoon, che sto pubblicando sul mio blog: lo devo a tutte le persone che da più di un anno lo stanno seguendo con entusiasmo. Poi metterò mano a una delle ideuzze che sto incubando piano piano.


    - Quanto è stata importante la tua esperienza nel mondo di internet? In che misura ti ha aiutata a farti un'idea dei desideri e dei gusti del lettori?

    Bazzico diversi siti per discutere di film e dei libri che ho letto, cosa che mi diverte molto, specie quando gli altri utenti hanno opinioni diverse dalle mie. Quanto ai gusti dei lettori, non li ho mai realmente analizzati. Immagino dovrei iniziare.


    - Parlaci un po' di te! Cosa ti ha ispirata? Qual è il tuo modo di approcciarti alla scrittura?

    Come un gioco: per me scrivere è la cosa più bella e divertente del mondo. Certo, è fatica e talvolta frustrazione, ma quando gira bene è magia pura. Sei lì al computer e osservi i personaggi crescere e agire per conto proprio. Una meraviglia!


    - Siamo arrivati alla fine. Dicci perchè i nostri lettori dovrebbero comprare il tuo libro, "Porcaccia, Un Vampiro!".

    Perché è una storia divertente ed intensa, che può strappare a chi ne ha voglia più di una riflessione.


    Grazie ancora per la tua disponibilità da parte di tutto lo staff del Damned Soul e da parte dei nostri utenti. Buona fortuna Giusy.

    Grazie mille a voi e complimenti per il bellissimo forum!

    Creative Commons License
    Questa intervista è pubblicata sotto una Licenza Creative Commons. © Ringraziamo Giusy De Nicolo per averci concesso l'intervista. E' vietato riprodurre quest'ultima senza il consenso dell'intervistato e dell'autore. Damned Soul
     
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  2. ^MiSa^
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    Ho letto qualche pagina e lo trovo davvero spassoso :sisi: Una boccata d'aria fresca nella serietà generale che regna in questo tipo di ambiente letterario. Davvero una scelta originale e anche coraggiosa devo dire.
    Complimenti^^
    Davvero belle anche le domande!
     
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  3. Maemi
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    Sono molto intrigata da questo libro, una visione nuova del vampiro e da scoprire tutta italiana :) , per quanto mi riguarda credo potrebbe diventare un mio nuovo acquisto! Grazie per l'intervista.
     
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  4. Estrangela
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    Scusate sono di parte, se sono qui è perché il libro non solo lo straconosco ma ritengo abbia elementi "letterari" che lo portano a un livello di qualità ben oltre e sopra i romanzi di genere, di questo genere :-) Senza nulla togliere ai genere vampirico che mi diverte ma che troppo spesso ultimamente delude. Dicevo, sono qui non tanto per fare i complimenti al libro quanto ad Ayrali, l'intervistatrice. Nel nostro giro delle Bloodies credo che questa sia l'intervista più intelligente e profonda che sia mai stata fatta a una di noi.
     
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  5. mandar
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    Ringrazio ancora le amministratrici del sito per lo splendido lavoro fatto! :)
     
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  6. airali^^
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    E' davvero un libro intrigante, e lo stile della nostra (si mi prendo delle libertà XD) Giusy è davvero fresco e divertente, ma al contempo riesce a colpire. E' un libro che consiglio e ringrazio l'autrice per averci concesso quest'intervista! Mi è piaciuto molto rearlizzarla, soprattutto - devo ammetterlo- per soddisfare la mia curiosità XD vi ringrazio per il bel complimento ** E mi auguro non manchiate alla pubblicazione della prossima intervista con Margaret Gaiottina!
     
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5 replies since 30/12/2010, 17:35   953 views
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